I sindacati scendono in piazza in tutte le province siciliane per chiedere “lavoro e legalità”

SICILIA – “É ora che il governo Crocetta passi una volta per tutte dagli annunci alla politica dei fatti, e che il governo Renzi cominci ad occuparsi del mezzogiorno e della Sicilia”.

Queste sono le richieste della Cgil, Cisl e Uil che scendono oggi in piazza nelle province di Palermo, Catania,Messina, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani.

”Ci vuole una svoltasostengono i sindacati e deve essere immediata perché il mondo del lavoro siciliano vive uno stato di grande sofferenza, con 170 mila posti di lavoro andati in fumo negli anni della crisi”.

L’intento dei sindacati è quello di ottenere la riqualificazione della spesa pubblica, una lotta più serrata all’evasione fiscale, misure di inclusione sociale ed il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.

Altri punti fondamentali della protesta sono la ricerca della stabilizzazione del precariato e tutte le riforme non realizzate come quella della formazione professionale, dell’amministrazione regionale e del sistema di gestione rifiuti con un’ulteriore richiesta di superare l’impasse sulle province e di operare numerasi interventi per le infrastrutture e per la tutela del territorio.

I sindacati sollecitano anche misure per il turismo e il commercio con un buon utilizzo dei fondi europei. ”Da anni ormai la Sicilia vive un’impasse insostenibile – dicono Michele Pagliaro (Cgil), Mimmo Milazzo (Cisl) e Claudio Barone (Uil) – ed è giunta al collasso. Adesso il tempo è scaduto, la priorità della politica deve tornare a essere la soluzione dei problemi della Sicilia”