Corruzione, femminicidi e stragi delle strade: un 2019 da dimenticare

Il 2020 è appena entrato e, come ormai avviene in maniera quasi naturale, all’inizio di ogni nuovo anno si tirano le somme, analizzando e approfondendo gli aspetti di quello precedente, tentando di fare un bilancio di ciò che è stato.

Le pagine dei giornali si sono riempite come sempre di notizie: incidenti, operazioni antidroga e fatti di politica ci hanno accompagnato costantemente. Da un’analisi delle notizie principali riportate nel 2019 le questioni da sollevare sarebbero veramente numerose. I femminicidi continuano ad essere troppi, violenti e ingiustificabili. Troppe le donne vittime delle persone a loro care e di cui si fidavano, prima di essere massacrate. Troppo poche quelle che ancora denunciano e, soprattutto, troppo lente le azioni preventive. Ma questo non è l’unico dato da tenere sotto controllo.

Ne emerge un altro altrettanto inquietante ed è quello della corruzione che si insidia ai livelli più alti delle amministrazioni pubbliche, macchiando un intero sistema, pubblico e privato.

A gennaio scatta l’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 6 persone responsabili, a vario titolo, di concorso in corruzione continuata, accesso abusivo ad un sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio. Le persone coinvolte erano tutti dipendenti di Riscossione Sicilia s.p.a..

Febbraio è il mese dell’inchiesta “Pupi di Pezza” che ha visto coinvolti numerosi personaggi di spicco catanesi per la perpetrazione sistematica di bancarotte fraudolente e reati tributari.

Operazione Calepino” condotta dai finanzieri di Catania, che ha coinvolto inizialmente un medico dell’ospedale Policlinico, ha portato in luce un sistema di corruzione all’interno del settore sanitario.

Ma non mancano gli eventi di cronaca tragici. La morte dei 3 ragazzi risucchiati dal mare in tempesta di febbraio, mentre si trovavano sul molo di Santa Maria La Scala. Le ricerche, la speranza di trovarli ancora vivi e i tragici ritrovamenti. Infine i funerali commoventi e strazianti di Margherita, Lorenzo ed Enrico.

Anche la festa di Sant’Agata, a Catania, non è andata come si sperava. La decisione del capo vara di annullare la salita di San Giuliano a causa della condotta incivile di alcuni cittadini causò non poche polemiche, tanto da portare il questore di Catania a disporre la scorta nei confronti di monsignor Barbaro Scionti e il Maestro del Fercolo, Claudio Consoli.

A marzo la Sicilia piange numerose e importanti perdite. Sebastiano Tusa, l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, morto a seguito di un incidente aereo avvenuto in Etiopia.

Piange anche per la morte di Nicoletta e di Alessandra, uccise violentemente dalle persone di cui si fidavano di più. La prima da quella che reputava un’amica insieme al fidanzato, a Marsala. Alessandra massacrata dal fidanzato a Messina.

Ma a marzo non si arresta la corruzione, il cancro dell’Italia e della Sicilia. L’operazione “Artemisia” porta all’arresto di 27 persone, tra cui politici e rappresentanti delle istituzioni di Trapani.



Ad aprile, un ufficiale della Dia di Caltanissetta e un carabiniere in servizio a Castelvetrano finiscono in manette con la pesante accusa di aver rivelato notizie riservate in merito alle indagini sul boss latitante Matteo Messina Denaro.

A fine giugno l’Università di Catania viene scossa da un terremoto giudiziario che fa emergere un sistema bene strutturato di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta che ha portato alla sospensione del rettore Basile e di numerosi altri professori, volti noti e un tempo stimati e temuti dell’Ateneo. Nell’operazione “Università Bandita“, sono coinvolti anche molti docenti di altri atenei italiani.

Il 2019 è anche l’anno in cui la televisione italiana e le reti nazionali precipitano clamorosamente quando accolgono nelle loro trasmissioni personaggi come Niko Pandetta e Leonardo Zappalà, che durante delle interviste raccontarono la loro comunanza alla vita malavitosa, non solo scena e imitazione di serie televisive, offendendo anche la memoria dei giudici Falcone e Borsellino.

A luglio si è spento Andrea Camilleri, scrittore iconico siciliano che diede vita a numerosi romanzi e racconti dai quali presero ispirazioni anche serie televisive. Il suo ricordo vive ancora nel personaggio di Montalbano.

L’operazione “Buche d’Oro” che coinvolge i dirigenti A.N.A.S. e molti altri imprenditori siciliani, conferma il 2019 come l’anno dell’ascesa inesorabile della corruzione a tutti i livelli e in tutti i settori. Tra gli indagati imprenditori e funzionari accusati in concorso, per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’A.N.A.S. Spa (Area Compartimentale di Catania) e nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le medesime arterie.

Le tendenze violente nazionali non sono mancate neanche a livello locale, tanto che la Procura di Caltanissetta è intervenuta attraverso delle perquisizioni effettuate su tutto il territorio nazionale, per reprimere delle pericolose attività che, si ipotizza, avessero l’obiettivo di danneggiare l’assetto democratico. Armi da fuoco non registrate, coltelli, tirapugni, kalashnikov il Main Kampf sono stati ritrovati durante l’operazione Ombre Nere.

L’ennesima vittima di un femminicidio effettuato con una violenza inaudita è Ana Maria Di Piazza, 30enne residente a Partinico e ben voluta da tutti, assassinata dall’amante dopo avergli comunicato di essere incinta. L’uomo, Antonio Borgia sposato con un’altra donna, non avrebbe preso bene la notizia della gravidanza e, dopo una serie di dettagli raccapriccianti, avrebbe raccontato agli inquirenti le modalità con cui ha ucciso a più riprese la giovane incinta.

Anche nell’anno appena concluso le strade si sono riempite di sangue, troppo sangue. Giovani e giovanissimi hanno perso la vita per fatalità, errori e distrazioni che li hanno strappati via alle loro famiglie.

Ma il filo rosso del 2019 resta la corruzione, insediata sino ai livelli più alti della società. Non esclude nessuno, politici, funzionari o imprenditori.

… quest’anno si è portato via il mio cantante preferito Fred Bongusto, i miei atleti preferiti Franco Columbu, Niki Lauda e Felice Gimondi, il re dei giornalisti Vittorio Zucconi, la regina delle conduttrici Nadia Toffa, i miei scrittori preferiti Luciano De Crescenzo e Andrea Cammilleri, i miei attori preferiti Carlo Delle Piane e l’ispettore Derrick, il mio regista preferito Franco Zeffirelli…”.