RAVANUSA – Si continua a scavare tra le macerie a Ravanusa (Agrigento) dove ieri sera si è verificata la fortissima esplosione che ha raso al suolo quattro palazzine e ha danneggiato numerosi edifici circostanti.
Una vera e propria corsa contro il tempo per rintracciare le persone attualmente disperse. Attualmente, il bilancio del disastro parla di 3 vittime (Pietro Carmina, Enza Zagarro e Liliana Minacori) e due persone sopravvissute.
Non sono ancora stati ritrovati sei individui, mentre è stato smentito nel corso della mattinata odierna il recupero di una quarta vittima. Per quanto riguarda gli sfollati, sarebbero almeno 50 le famiglie rimaste senza casa.
Cresce intanto il dolore e lo sconforto per quanto accaduto e si moltiplicano sui social i messaggi di cordoglio per chi non ce l’ha fatta.
“Ci rincontreremo oltre il tempo e lo spazio a discutere di Filosofia… a ridere di questa vita che nel bene e nelle difficoltà abbiamo vissuto… A non stancarci di farci domande e ad essere curiosi sempre!“, scrive Giulia sul profilo Facebook di uno dei deceduti, Pietro Carmina, docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico di Canicattì.
“Porterò sempre nel cuore un gran bel ricordo e rammenterò per sempre gli insegnamenti ricevuti e soprattutto lo spirito con cui ci hai imparato ad affrontare la vita! Buon viaggio caro Prof!“, è il commento di Mariella.
Nel frattempo in mattinata a Ravanusa si è svolta la riunione in presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio.
“Ci troviamo di fronte a una tragedia con una forte onda d’urto e ci attendono ancora ore delicate di operazioni di ricerca e soccorso e di messa in sicurezza dell’area. Circa 200 operatori del sistema di Protezione civile si sono mobilitati sin dalle prime ore di questa emergenza, a loro va il mio più sentito ringraziamento“, ha dichiarato Curcio.