Aci Castello, il Consigliere Comunale Salvo Tosto s’interroga sugli aumenti di costo del servizio irriguo

Aci Castello, il Consigliere Comunale Salvo Tosto s’interroga sugli aumenti di costo del servizio irriguo

ACI CASTELLO – Gli ultimi due anni, già falcidiati dagli effetti dell’emergenza, hanno visto fortissimi aumenti sui costi delle materie prime e su tutti i vari tipi di beni, soprattutto in campo energetico.

Tutto ciò ha colpito anche il territorio catanese ed etneo, nel particolare il consigliere comunale del Comune di Aci Castello, Salvo Tosto, s’è interrogato in merito ai costi idrici inerenti agli impianti irrigui delle campagne circostanti allo stesso centro abitato di Aci Castello e relative frazioni (Cannizzaro, Ficarazzi, Aci Trezza).

Le parole del consigliere comunale Tosto

Ultimamente, in più occasioni, Tosto ha detto il suo parere sulla vicenda in essere. Riportiamo integralmente le sue parole:

“Io sottoscritto Salvatore Tosto, nella qualità di Consigliere Comunale del Comune di Aci Castello, con la presente puntualizzo e sottopongo alla Vostra attenzione un problema mai così attuale come adesso: lo spropositato e, solo in parte giustificato, aumento dei prezzi per i servizi idrici inerenti agli impianti irrigui delle campagne circostanti lo stesso centro abitato di Aci Castello e frazioni.

È doveroso infatti sottolineare che l’art. 1467 del c.c., nella lettera di risposta dello scorso 8 marzo, notificata ai proprietari di terreni agricoli che hanno presentato ufficiale reclamo, recita testualmente: ‘Nei contratti ad esecuzione continuata o periodica, ovvero ad esecuzione differita, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto, con gli effetti stabiliti dall’art. 1458 c.c.  La risoluzione non può essere domandata se la sopravvenuta onerosità rientra nell’alea normale del contratto. La parte contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto’.

Appare di tutta evidenza quindi, che l’aumento del costo delle materie prime appare sicuramente rientrare nella normale alea del contratto, cosicché appare ancor più rientrare nella normale alea del contratto e, quindi, fattore estraneo nell’influenzare il prezzo del bene, la località, più o meno lontana, in cui il fornitore si serva per l’approvvigionamento di materie prime, concatenate o quant’altro.

Ad oggi, i ‘vertiginosiaumenti delle tariffe della fornitura di energia elettrica appaiono, contrariamente a quanto da voi affermato, essere orientati (per l’annualità 2023) ad un costante ribasso, ne consegue che riportare fedelmente i costi di somministrazione dell’anno 2022 appare essere fuorviante dall’attuale realtà, palesando alquanto arbitrari i rincari che vorreste operare.

Ancor più grave sarebbe l’interruzione della fornitura del bene acqua, che è sicuramente considerato il bene di prima di necessità per eccellenza e, anche se in questo caso, serva ‘solo’ per irrigare, la collettività risentirebbe in maniera critica del possibile abbandono di campi coltivati, a causa di costi non più sostenibilità, in un momento storico dove sarebbe deleterio impoverire la ‘nostra’ produzione.

Per tutto quanto sopra esposto, mi faccio quindi, nelle prerogative riservate al ruolo di consigliere comunale, promotore delle doglianze crescenti già formalmente manifestate da diversi utenti e quindi esorto ed invito a rivedere nuovamente al ribasso le tariffe prospettate, così da evitare malcontento nella clientela che richiede il vostro servizio e che lamenta in maniera crescente tale sproporzionato ed ingiustificato aumento”.