Al Castello di Lipari segni e sogni del Mediterraneo

LIPARI – E’ partito con il festival Segni e sogni del Mediterraneo, il progetto biennale Mare Eolie che prevede un intervento sull’area della cittadella fortificata di Lipari – comunemente conosciuta come il “Castello” – per rivelarne ed esaltarne gli elementi storici e culturali con un segno forte, contraddistinto dall’arte contemporanea.

Nel Teatro del Castello, fino a domenica, critici, giornalisti di settore e artisti – moderati da Tahar Ben Jelloun e con l’intervento conclusivo di Vittorio Sgarbi – si confrontano sul tema dei significati dell’arte e sul rapporto tra arte e mercato.

Nell’ultima giornata della rassegna, domenica 7 settembre, verrà poi inaugurata l’area del Castello che sarà dedicata all’arte contemporanea, quella dell’ex-carcere, con l’anteprima della mostra Eolie 1950/2015. Mare Motusche avrà luogo nella primavera 2015.

Teresa Emanuele, Arena

Teresa Emanuele, Arena

Esposte, vi saranno le opere di Matteo Basilé, Tahar Ben Jelloun, Ettore de Conciliis con Alex Caminiti, Teresa Emanuele, Ernesto Lamagna, Igor Mitoraj, Piero Pizzi Cannella, Fabrizio Plessi e Maurizio Savini.

Arte contemporanea e archeologia diventano dunque, a Lipari, un binomio vincente: grazie all’impegno dell’associazione tra imprese alla quale è stata aggiudicata la gara – Syremont, capofila, responsabile degli interventi architettonici e impiantistici, il Cigno GG Edizioni, che progetta e coordina le mostre e gli eventi, e arte’m, responsabile dell’identità, della comunicazione e dell’editoria – nella stessa area coesisteranno le preziose collezioni del Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea e un nuovo centro per l’arte contemporanea che occuperà le celle dell’ex carcere.

Fabrizio Plessi, Digital boat

Fabrizio Plessi, Digital boat

Con l’anteprima della mostra Eolie 1950/2015. Mare Motus –curata da Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi–, le celle dell’ex carcere diventano ‘contenitori’ di opere d’arte – fotografia, scultura, video arte, pittura – di protagonisti della scena artistica contemporanea: Igor Mitoraj e Fabrizio Plessi, già in passato coinvolti in mostre imponenti in altri siti Unesco; Teresa Emanuele e Matteo Basilé, interpreti di un’esperienza analoga nella Valle dei Templi di Agrigento; Tahar Ben Jelloun, nelle cui tele brillano colori e intensità vitale mediterranei, memorie certe di viaggi in Sicilia; Piero Pizzi Cannella e Maurizio Savini, che trasformano un luogo di dolore e sofferenza in un sogno pittorico; Ettore de Conciliis con Alex Caminiti che, con il loro lavoro, trasfigurano l’entrata all’ex carcere nell’accesso a un luogo ‘altro’, dedicato al mare e, infine, il site specific di Ernesto Lamagna.