Dal mare alle montagne: la scalata di Nibali

Dal mare alle montagne: la scalata di Nibali

Passione, fatica, grinta e voglia di arrivare fino in fondo. Sono questi gli elementi che non devono mancare ad uno sportivo, specialmente quando la sua corsa è contro se stesso e contro gli altri. Ingredienti che non mancano certamente a Vincenzo Nibali, ciclista dell’Asturia.

Era il 14 novembre del 1984 quando Vincenzo venne alla luce, regalando una delle più grandi gioie a mamma e papà, a cui ne avrebbe date altre nel corso della sua vita. Messinese e siciliano D.O.C., sin da piccolo ha un ottimo rapporto con i pedali, passando dal triciclo alle bici, poi alle bmx, infine alle due ruote da corsa. Inizia tardi con queste ultime, tanto che Nibali non prende parte alle gare dei Giovanissimi, facendo la sua prima apparizione tra gli Esordienti (riservata ai 13 e 14 anni). In questa categoria ottiene subito un secondo posto.

Un ragazzo prodigio ed un preludio alla sua scalata verso successi ben più grandi. Nella classe degli Allievi, infatti, raccoglie 7 vittorie, ed in quella successiva, la Juniores, saranno addirittura 19 la vittorie tra il 2001 ed il 2002. In barba agli scettici, Vincenzo mostra tutte le sue qualità anche tra gli under-23, vincendo 7 volte ed ottenendo la convocazione per i campionati del mondo e d’Europa.

Nel 2005 arriva il grande salto di qualità, quando viene chiamato a far parte della Fassa Bortolo, entrando così ufficialmente nel mondo del professionismo. Da questo momento in poi comincia la sua crescita personale e scalata professionale, inseguendo le orme di personaggi che per lui erano stati un modello fino a quel momento. L’anno successivo passa alla Liquigas e nel 2008 prova l’avventura del Giro d’Italia e del Tour de France, respirando per la prima volta l’aria delle competizioni più prestigiose del mondo del ciclismo.

Aria che gli fa bene, perché dopo due anni arriva terzo al Giro, seppur non senza difficoltà: undicesimo alla prima tappa e poi la grande risalita fino al primo posto, tenuto per tre giorni e perso a causa di una caduta. Ma la sua determinazione lo aiuta a non perdersi d’animo e a rincorrere nuovamente gli avversari, fino a salire sul terzo gradino del podio al termine della competizione.

Questo risultato gli dà una grande iniezione di fiducia per lanciarsi nell’avventura della Vuelta di Spagna, il cui approccio è devastante. La fame di vittoria è tanta e sfida senza timore Igor Anton ed Joaquim Rodriguez. Con quest’ultimo ingaggia un testa a testa fino alla penultima tappa, per poi aggiudicarsi la maglia rossa e riconsegnare ad un ciclista italiano il primato della corsa iberica dopo 20 anni.

Da questo momento in poi Nibali lascerà il segno negli anni successivi: nel 2011 si piazza secondo al Giro d’Italia, nel 2012 terzo al Tour de France. Nel 2013, anno del suo passaggio al team Astana, ottiene la maglia rosa in Italia ed un secondo posto in Spagna.

La storia recente, molto recente, invece, ci racconta la sua vittoria ai campionati italiani ed al Tour de France. Dopo un’iniziale sfida avvincente contro Alberto Contador, il corridore messinese si appropria della maglia gialla, complice una caduta dello spagnolo all’ottava tappa. Alla nona, cede il primato a Tony Gallopin, ma se ne riappropria in quella successiva. Da qui in avanti riesce a gestire al meglio le risorse, per poi concedersi la parata finale a Parigi ed entrare nella storia dei grandi corridori italiani.