Acciaierie di Sicilia, fumata nera. La protesta continua

Acciaierie di Sicilia, fumata nera. La protesta continua

CATANIA – Fumata nera dal vertice a Palazzo Minoriti per la soluzione della vertenza Acciaierie di Sicilia. Una riunione “chiave” per il futuro del sito produttivo e dei suoi 400 lavoratori, compreso l’indotto, e dalla quale i sindacati della Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil attendevano risposte sul costo dell’energia elettrica e sull’approvazione da parte della giunta regionale del regolamento del mercato del rottame.

“E invece – fanno sapere i sindacati al termine del tavolo in una nota – la giunta Crocetta non ha ancora approvato il regolamento sulle norme di rottamazione delle materie siderurgiche, impedendo cosi l’avviamento dell’attuazione vera e propria, previo confronto con i rappresentanti dei lavoratori”.

Al tavolo, stamattina, erano presenti i segretari generali di Cgil, Fiom, Fim e Uilm, la Rsu di Acciaierie, i funzionari degli assessorati all’Ambiente, al Lavoro, e alle Attività produttive, e il vice sindaco di Catania Marco Consoli.

I rappresentanti sindacali hanno “chiesto con forza che entro la prossima settimana il regolamento venga approvato in giunta. Se ciò non dovesse accadere, il destino delle Acciaierie rischia di essere seriamente compromessoAbbiamo inoltre riproposto – continuano i sindacati – la necessità che la Regione contatti l’Agenzia nazionale per l’Energia, affinché venga avviato l’esame del costo energetico in Sicilia”.

Durante il sit – in degli operai che si è svolto in mattinata davanti alla Prefettura in attesa di conoscere l’esito del tavolo,  i sindacalisti avevano ribadito la necessità di intervenire sul costo dell’energia elettrica visto che nell’isola è più alto del 30% rispetto alle alte regioni italiane in cui operano le aziende siderurgiche.

Ed ecco a questo proposito il servizio realizzato da Erika Pinieri e Guido Messina per il telegiornale di VideoMediterraneo andato in onda alle 13,30