Coronavirus, il punto della situazione. “Primato” italiano in Europa: i provvedimenti presi

Coronavirus, il punto della situazione. “Primato” italiano in Europa: i provvedimenti presi

L’emergenza Coronavirus è ormai a tutti gli effetti “sbarcata” anche in Italia. Nella nostra penisola il terrificante virus ha ormai causato le prime vittime: l’anziano di 77 anni in provincia di Padova e un’altra anziana più o meno della stessa età a Casalpusterlengo (Lodi). Per quest’ultima, però, non sarebbero chiari i motivi del decesso, dato che avrebbe sofferto di diverse patologie e sarebbe risultata positiva al tampone solo post mortem.

Nel nostro Paese il numero dei contagiati si aggirerebbe intorno alle 53 unità. L’ultimo, in ordine di tempo, un uomo di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, ricoverato in isolamento all’ospedale San Raffaele. Un picco improvviso quello dei casi in Italia, che avrebbe fatto schizzare la penisola in cima alla lista dei contagi in Europa.

Al di là del panico e della paura che, per forza di cose, si sono insediati nelle menti di tutti coloro i quali si trovano in Italia, in particolar modo nelle zone del Nord, gli esperti si sono mossi per cercare di tranquillizzare la popolazione e per cercare di contrastare l’avanzamento della malattia. Il Ministero della Salute, in tal senso, ha pubblicato una lista di regole, o meglio accorgimenti, da seguire per prevenire un eventuale contagio.

Oltre a ciò, però, sono anche state adottate delle misure di prevenzione d’emergenza. I comuni lombardi di Codogno, Lodi e Casalpusterlengo, focolai principali del Coronavirus in Italia, sono in stato di quarantena da ieri. La Regione Friuli-Venezia Giulia, invece, molto vicina al Veneto, dove è morto il paziente anziano, avrebbe dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 luglio prossimo. La dichiarazione dello stato di emergenza sarebbe necessaria, secondo quanto dichiarato dal vice governatore regionale, per adottare una procedura più agile per l’acquisto di beni, servizi e forniture. In Veneto, invece, il governatore Zaia ha dichiarato la chiusura, a partire da lunedì, di tutti gli Atenei della regione.

La diffusione del “virus cinese” ha colpito pure le manifestazioni sportive. In Veneto diversi match, dalla pallavolo al basket al calcio, sono stati rinviati a data da destinarsi. Nel campo calcistico, sono state rinviate diverse partite dei campionati dilettantistici, soprattutto in Lombardia. Il rinvio, però, che ha fatto certamente più scalpore è quello della partita di Serie B Ascoli-Cremonese, dato che a Cremona (Lombardia) sarebbe stato accertato un caso positivo.

Immagine di repertorio