L’emigrazione e la Sicilia: peso o risorsa?: dibattito a Gagliano Castelferrato

L’emigrazione e la Sicilia: peso o risorsa?: dibattito a Gagliano Castelferrato

GAGLIANO CASTELFERRATO – Ha avuto luogo a Gagliano Castelferrato, precisamente nei locali del Palazzo di Città, l’incontro su “L’emigrazione e la Sicilia: peso o risorsa?“. Il seminario, fortemente voluto dal comitato “E…stiamo insieme a Gagliano“, dal “Circolo dei Gaglianesi del Nord Italia”, dalla F.A.S.I.  e dal Comune di Gagliano Castelferrato, ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’emigrazione e gettar luce sulle cause che spingono molti giovani del paese a cercar fortuna altrove.

All’incontro erano presenti molte delle più alte cariche istituzionali del comune ennese. Il presidente di “Sicilia Mondo” Domenico Azzia, relatore in occasione del dibattito, ha dichiarato: “Visto con l’occhio del presente, il fenomeno italiano della mobilità del lavoro ha raggiunto dimensione strutturale e non più di emergenza. Ancora in crescita, forse per tanti anni ancora. Si parte dal Sud ma anche dal Nord del Paese. Quelli che partono sono più numerosi di chi rientra. Difficile la statistica perché moltissimi si recano all’estero per motivi  di  ricerca o di perfezionamento professionale o per esplorare possibilità di sistemazione. Gli effetti della crisi economica ed i ritardi della crescita hanno reso difficile l’accesso al lavoro determinando la fuga verso paesi più promettenti. Sono ingegneri, avvocati, medici, operai specializzati che vogliono realizzarsi o in cerca di lavoro. Molti col disegno di tornare. Più consistente la fuga dei giovani incoraggiata dalla conoscenza di Skype e Facebook che consente loro di dialogare, conoscersi ma anche di scoprire di essere più simili tra di loro di quanto non si creda.  Sono motivati, hanno cognizioni culturali e di lingua. Privilegiano l’Europa ma raggiungono tutti i continenti. Chi ha una specializzazione e conosce la lingua trova lavoro, diversamente si adatta a lavori più umili in attesa di possibili opportunità. Le difficoltà sono tante, come l’alloggio, l’adattamento, l’informazione“.

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Le cause di tutto ciò, continua ancora Domenico Azzia, sono da ricercarsi anche nel nostro Governo che “dimostra di non avere una cognizione precisa del fenomeno, confermata dalla riduzione irrazionale di molti Consolati e presidi all’estero tra cui l’Europa, meta privilegiata di tanti giovani. Molte le zone d’ombra e le distanze dalle politiche  di Francia, Germania e Inghilterra nei confronti dei propri connazionali. Ancora una volta si avverte la mancanza di  una politica vera e propria per gli italiani all’estero, di grande respiro e di insieme. Non bastano i provvedimenti di tutela e di immagine a vocazione diplomatico-istituzionale. Manca una politica che sappia raggiungerli, ascoltarli e coinvolgerli come parte integrante dei programmi del Governo. Da parte nostra non siamo rimasti inerti. Con Narducci, Presidente UNAIE, abbiamo ottenuto il voto unanime dell’Assemblea Plenaria del CGIE sulla proposta al Governo di un Osservatorio di monitoraggio per i giovani che vanno fuori ma anche una chiara politica di apertura per gli italiani all’estero“.

In ultimo il relatore si è soffermato anche sull’analisi più approfondita dell’emigrazione e su come, a lungo andare, il fenomeno possa alterare il tessuto sociale di una cittadina quale Gagliano Castelferrato: “Posso dire che l’emigrazione è sempre impoverimento per il paese di origine, ricchezza per il paese ospitante. Ma è anche vero che il successo  di chi parte può diventare risorsa di ritorno. Nelle varie parti del mondo vivono circa 70 milioni di italiani (chiamati anche italofoni) tra discendenti, oriundi e naturalizzati, di cui 4 milioni e mezzo con cittadinanza e passaporto italiano. Hanno contribuito alla crescita ed allo sviluppo dei paesi ospitanti raggiungendo spesso posti di responsabilità nella economia, nella cultura e nella politica. Con la loro creatività, intraprendenza ed impegno civico, hanno costruito una immagine positiva del Paese Italia. Sempre senza mai perdere una “gran voglia di Italia”.  Oggi sono una risorsa di inestimabile valore e, nello stesso tempo, fattore strategico nelle politiche di crescita del Governo nel mercato globale: promozione della lingua e cultura, espansione del Made in Italy, cooperazione allo sviluppo. In questa direzione, prezioso il ruolo dell’associazionismo di emigrazione sia come  rappresentanza della comunità sia come strumento operativo all’interno della stessa. È un errore grossolano pensare ad una crescita vera del paese senza il coinvolgimento intelligente della risorsa rappresentata dagli italiani che vivono all’estero“. 

L’emigrazione e la Sicilia: peso o risorsa?” si è infine conclusa con una cerimonia grazie alla quale sono stati premiati i gaglianesi illustri che, non a caso, vivono ormai all’estero.