Droga e nano sim nascoste nel reggiseno: 2 donne denunciate al carcere Pagliarelli di Palermo

Droga e nano sim nascoste nel reggiseno: 2 donne denunciate al carcere Pagliarelli di Palermo

PALERMO – Due donne, sorella e moglie di un detenuto, sono state fermate e denunciate mentre portavano droga di tipo hashish all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo.

La perquisizione della sorella e della moglie di un detenuto

Durante i controlli effettuati con l’ausilio del gruppo cinofilo della polizia penitenziaria di Palermo, il cane antidroga Enea ha segnalato una donna di 53 anni, sorella di un detenuto.

Come esito della perquisizione sono stati rinvenuti nel reggiseno cinque ovuli già confezionati per un peso di circa 8 grammi.

I controlli sono stati estesi anche alla moglie del detenuto, una ragazza di 25 anni, la quale nascondeva sempre all’interno del reggiseno una nano sim telefonica perfettamente funzionante e una scheda micro sd.

Avvisato il pm di turno, i controlli sono stati estesi anche all’abitazione delle due donne, che sono state denunciate per traffico di sostanza stupefacenteaccesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Le parole di Navarra

Avvisato il pm di turno – ha spiegato Navarrai controlli sono stati estesi anche all’abitazione delle due donne. Dopo gli accertamenti di rito le due donne sono state deferite in stato di libertà per il reato di traffico di sostanza stupefacente e di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, il nuovo reato previsto per questi casi“.

In questo ultimo periodo, sono stati intensificati i controlli all’interno del carcere di Pagliarelli – continua Navarra -. Un’attività suddivisa in frequenti controlli sia interni che sulle persone (familiari) che visitano l’istituto, organizzata e coordinata dal dirigente di polizia penitenziaria e comandante del reparto, coadiuvato dal coordinatore del settore colloqui familiari e da tutto il personale impiegato in servizio nel settore colloqui con l’ausilio e l’apporto del gruppo unità cinofile di Palermo.

Quello dei tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti è un fenomeno in crescita. L’operazione è la testimonianza della professionalità della polizia penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l’attività di polizia“, conclude il segretario del primo sindacato del corpo.

Le parole del segretario generale del sindacato Donato Capece

Donato Capece, segretario generale del sindacato: “Ennesima operazione condotta con zelo e professionalità dal personale di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Pagliarelli, con l’ausilio e l’apporto del gruppo unità cinofile di Palermo. Questa operazione di servizio evidenzia l’eccellenza del lavoro di sinergia e di squadra del corpo di polizia penitenziaria che come sempre si concretizza con ottimi risultati.

Al dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria rinnovo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai reparti di polizia penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani“, conclude il leader del Sappe ai vertici regionali e ministeriali dell’amministrazione penitenziaria.

Il leader chiede un netto cambio di passo nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcerea tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Pagliarelli a Palermo rappresentano lo Stato“.

Foto di repertorio