ALEX ZANARDI: LA RIN-CORSA DELLA VITA

ALEX ZANARDI: LA RIN-CORSA DELLA VITA

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Questa è la storia di un uomo che ha saputo trasformare il dolore in forza, le sconfitte in lezioni di vita e le sfide in trampolini per volare ancora più in alto. Alex Zanardi, con la sua incrollabile determinazione e il suo spirito indomito, ha dimostrando al mondo intero che non ci sono limiti invalicabili quando si ha la volontà di superarli.

Alex Zanardi nasce a Bologna il 23 ottobre 1966 con la passione per i motori nel sangue, ben supportata dall’esempio paterno. Alex frequenta così le corse iniziando a gareggiare sui kart. Grazie ai risultati raggiunti, Eddie Jordan nel 1991 lo schiera nel suo team di Formula 1. Alex dopo un esordio fallimentare, nel ’95 viene ingaggiato da Chip Ganassi, leggenda della formula americana, ottenendo successi che gli fanno guadagnare il rispetto dei piloti americani.

Negli anni ’97/ ’98 il pilota da battere è lui. Alex si impone nel campionato ma il desiderio di rivalsa per la Formula 1 lo chiama. La richiesta da parte del team Williams per un contratto triennale lo porta ad abbandonare gli States lasciando un grande vuoto agli appassionati. La Williams, pur sempre squadra di vertice, nel ’99 realizza una vettura mal riuscita e in 16 gran premi Zanardi colleziona ben 10 ritiri. Dopo un 2000 di tutto riposo torna a gareggiare nel campionato CART per il team “MO NUNN”, in un circuito dalla lunghezza di 2 miglia che permette con facilità alle autovetture di raggiungere velocità di oltre 370 km/h.

Purtroppo, è proprio in un circuito di questo tipo, in Germania che il 15 Settembre 2001, in una corsa a pochi giri dalla fine, la vita lo ha voluto mettere a dura prova. Infatti, rientrando dai box per fare carburante, delle gocce gli finirono nella visiera e nel tentativo di ripulirla perdette il controllo e finì in testa coda venendo preso in pieno dal pilota Alex Tagliani. L’impatto, avvenuto a grandi velocità, spezza letteralmente in due il veicolo di Zanardi. La situazione era davvero gravissima e l’unica opzione al momento era l’amputazione degli arti inferiori. Ciò ha sicuramente salvato la vita di Zanardi, ma le condizioni del pilota rimasero gravissime per molto tempo. Tuttavia, l’animo combattivo e la voglia di vivere di Alex prevalsero sullo sconforto che chiunque non sarebbe riuscito a sopportare. Significative sono le parole che disse subito dopo l’incidente “Quando mi sono risvegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa”.

Infatti, con caparbietà, sostegno della sua famiglia e del suo vecchio team di CART, che ha adattato una vettura per le sue condizioni fisiche, dopo appena 2 anni dal suo grave incidente, torna al volante di una macchina da corsa, e completa quella gara “maledetta”. Questa esperienza lo ha ancor di più motivato a rientrare nel mondo delle corse che contano. Da lì ha inizio la sua seconda vita.È possibile che se il fulmine m’è arrivato tra capo e collo una volta mi colpisca nuovamente, ma rimanere a casa per evitare e scongiurare quest’ipotesi significherebbe smettere di vivere, quindi no, io la vita me la prendodisse in un’intervista.

Alex inizia a intraprendere una nuova carriera sportiva in handbike, prendendo parte alla sua prima gara nel 2007 dove conquista un meritato 4°posto. Inizia così una nuova sfida che affronta con la solita voglia di vincere. Difatti nel 2012 conquista 2 medaglie d’oro ai Giochi Paralimpici di Londra seguiti successivamente da altri innumerevoli titoli. Parallelamente inizia a condurre programmi televisivi quali: “E se domani” e “Sfide”, che riscuotono grande successo. Tuttavia, la vita gli riserva un altro brutto scherzo; il 19 Giugno 2020 mentre si allenava con la sua handbike, in Toscana, all’ingresso di una curva perde il controllo della sua bici finendo investito da un camion che veniva dal lato opposto della carreggiata. Le sue condizioni erano gravissime, tanto che è tuttora ricoverato. Questo ci fa capire quanto lui abbia e stia tuttora lottando per la sua vita, una continua rin-corsa alla vita.

A cura di

Elia Simonte 1^C Liceo Classico “Concetto Marchesi” – Catania

 

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