Ospedale di Caltagirone, operato con successo raro tumore alla tibia

Ospedale di Caltagirone, operato con successo raro tumore alla tibia

CALTAGIRONE – Raro tumore alla tibia operato con successo allOspedaleGravina” di Caltagirone. Si tratta di un tumore a cellule giganti (TCG), a carattere “aggressivo”.

L’intervento, di alta specialità, è stato eseguito dal direttore dell’UOC di Ortopedia, Vincenzo Comitini, coadiuvato dall’equipe chirurgica composta da Letterio Alia e Gabriele Mattia (dirigenti medici di Ortopedia), l’anestesista Salvatore Floridia, e gli infermieri Annalisa Russo (coordinatrice infermieristica), Arturo Salemi e Salvina Blanco (infermieri di sala operatoria).

Il paziente, un uomo di 41 anni, è giunto al Pronto Soccorso accusando dolore alla tibia. Sono state subito eseguite indagini radiologiche di primo livello, integrate successivamente da esame di Risonanza Magnetica, eseguita dal dirigente radiologo dell’UOC di Radiodiagnostica, Giuseppe Bellissima, diagnosticando la lesione tumorale, confermata anche allo studio con PET-TC e esame istologico.

L’intervento del commissario Asp di Catania

Un esempio di buona sanità – afferma il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanzafatta di competenze, professionalità e vocazione al territorio che si fa carico dei bisogni dei pazienti ed è capace di fornire risposte di alta specialità, superando le difficoltà con le quali ordinariamente ci misuriamo. Rivolgo quindi il mio grazie e il plauso a tutti gli operatori per l’ottima risposta assistenziale che hanno fornito e che offrono quotidianamente alla comunità“.

Il TCG rappresenta circa il 4-5% di tutti i tumori ossei primitivi; la sua incidenza è di 1 caso su 1 milione di abitanti all’anno.

L’importanza della diagnosi e della gestione del paziente

Il direttore sanitario, Antonino Rapisarda, afferma: “La gestione multidisciplinare del paziente ha consentito una corretta diagnosi del tumore e la scelta terapeutica più idonea al caso. Questo ha favorito sicuramente una migliore ripresa del paziente, ma rappresenta anche un valore aggiunto nel percorso assistenziale che i colleghi stanno realizzando con grande responsabilità e professionalità“.

Il TCG presenta un picco d’incidenza intorno alla terza decade di vita, con l’80% dei casi incorsi tra i 20 ei 50 anni di età. La maggior parte delle lesioni tumorali di questo tipo si sviluppa nelle estremità delle ossa lunghe (porzione meta-epifisaria), ma può insorgere in tutti i distretti scheletrici.

Clinicamente la lesione si presenta spesso come aggressiva localmente, caratterizzata da un gonfiore che causa dolore (tumefazione dolente), con limitazione dei movimenti articolari. L’incidenza di frattura patologica varia tra il 5 e il 10% dei casi.

L’intervento di Comitini

La tecnica chirurgica – spiega Comitini che abbiamo utilizzato è la resezione in blocco della lesione. Questo ci permette di prevenire recidive locali. Abbiamo quindi ricostruito l’articolazione con una protesi modulare per garantire un immediato sostegno meccanico e una riabilitazione precoce“.

Nel caso specifico il percorso diagnostico e terapeutico ha coinvolto, oltre all’Ortopedia, le Unità Operative di Radiodiagnostica (diretta da Bruno Varsallona), Medicina Nucleare (guidata da Giovanni D’Agostino), Anatomia Patologica (diretta da Filippo Fraggetta).

In foto il team che ha operato il paziente