Un anno di sindacale: le battaglie portate avanti in Sicilia nel 2023

Un anno di sindacale: le battaglie portate avanti in Sicilia nel 2023

SICILIA – Il lavoro dei sindacati in Sicilia è strettamente legato alla tutela dei diritti dei lavoratori e alla promozione di condizioni di lavoro dignitose.

Nell’anno appena trascorso, proprio i sindacati si sono rivelati una componente importante nella lotta per i diritti dei lavoratori e per la difesa degli interessi collettivi.

Di seguito un resoconto del 2023 dell’attività dei sindacati nel territorio regionale.

Forestali siciliani, i sindacati: “Attendiamo una riforma seria”

I sindacati confederati nelle sigle categoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, per mezzo dei loro segretari generali regionali Adolfo ScottiTonino Russo e Nino Marino hanno manifestato la volontà di ricevere una “riforma seria” riguardo la situazione dei Forestali siciliani.

Le dichiarazioni dei rappresentanti dei forestali siciliani

Ecco le dichiarazioni dei segretari generali regionali di Fai CislFlai Cgil e Uila Uil, riguardo il voto con cui l’Ars ha approvato un aumento di giornate per i Forestali siciliani:

I forestali siciliani sono sempre in attesa di una riforma seria, sono sempre in attesa di certezze, ma la Regione risponde con misure spot di corto respiro e modifiche disorganiche. Assunte, peraltro, senza un serio confronto con chi rappresenta lavoratrici e lavoratori

Che avrà valore per un solo anno a dispetto di chi, come i lavoratori e come noi organizzazioni di categoria, rivendica da tempo stabilità prospettive sicure per sé e per le proprie famiglie…convocazione immediata per concordare un percorso concreto verso la tanto annunciata e attesa riforma che, ribadiamo, va condivisa con queste organizzazioni sindacali di categoria, firmatarie dei contratti nazionali e regionali di settore“.

Pronti ad azioni di protesta

“In assenza di riscontro  attiveremo adeguate iniziative di protestaIn maniera responsabile abbiamo partecipato a tutti gli incontri con l’assessore all’Agricoltura, non ultimo quello del 19 dicembre.

Da mesi attendiamo un testo di riforma del comparto che dia risposte reali non soltanto a tutti i lavoratori ma anche al territorio, consentendo interventi efficaci e tempestivi contro incendi e dissesto idrogeologico. 

Ad oggi, però, quel testo non ci è stato consegnato. Prendiamo atto che le risorse finanziarie individuate dalla legge in discussione all’Ars danno le basi per arrivare ad una riforma concreta ma allo stesso tempo non comprendiamo la logica di provvedimenti, come quelli approvati dall’Ars che di fatto, pur assicurando risposte parziali alle aspettative occupazionali di pochi, non rispondono alle reali esigenze di tutto il settore”.

Necessaria la stabilizzazione

Da anni ribadiamo che un processo di stabilizzazione deve riguardare tutti i lavoratori e che il sistema deve rimanere a gestione pubblica nell’ambito del comparto agricolo.

Vanno ripristinati i vuoti di organico nel comparto antincendio e fissata una forza lavoro nel territorio regionale, prevedendo un sistema di sostituzione con nuove assunzioni al fine di non rischiare di avere un comparto che per effetto dell’età avanzata rischia di non aver più un numero di addetti adeguato“.

Chiamiamo, pertanto, alle proprie responsabilità il governo della Regione e tutto il Parlamento, perché si arrivi a un testo di riforma organica che valorizzi tutti i lavoratori e mitighi i rischi incendi e del dissesto, che venga approvato in tempi rapidi dal parlamento, perché il nuovo anno che sta per arrivare non sia la ripetizione di quelli già trascorsi“.

Raccolta firme Usb per la legge di omicidio sul lavoro, perché non si può più morire per portare un pezzo di pane a casa

Sono 4mila le persone decedute negli ultimi cinque anni nei luoghi di lavoro del territorio italiano. Il sindacato Usb, in merito ai dati allarmanti sulla questione, ha indetto una campagna di raccolta firme – attualmente in corso – a favore di una legge di iniziativa popolare volta a introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul luogo di lavoro.

L’obiettivo è quello di compiere un passo iniziale nell’istituzione di un nuovo tipo di reato, ovvero l’omicidio sul lavoro, al fine di ottenere un effetto deterrente immediato nella pratica.

Secondo il sindacato, l’attenzione delle aziende, sarebbe focalizzata esclusivamente sui profitti, trascurando la formazione sulla sicurezza sul lavoro, ignorando gli ispettori del lavoro e sfruttando i dipendenti con salari minimi privi di dignità e diritti minimi.

La raccolta firme Cisl per la legge sulla partecipazione dei lavoratori

La CISL si impegna per la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, nella campagna dal titolo Una firma per contare di più“.

L’obiettivo della proposta di legge

La partecipazione di cui la legge dovrebbe occuparsi è di tipo gestionalefinanziariaorganizzativa e consultiva.

Gestionale in quanto, è prevista la definizione di forme di congestione nei consigli di sorveglianza e nei consigli di amministrazione. Finanziaria, in materia di distribuzione degli utili ai lavoratori. Organizzativa, la legge prevede un meccanismo premiale per le imprese che coinvolgano i lavoratori in progetti innovativi. Consultiva, la legge dovrebbe disciplinare le diverse ipotesi in cui le rappresentanze sindacali unitarie o le rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto ad essere consultate in via preventiva e obbligatoria.

L’obiettivo è quello di dare piena attuazione all’art46 della Costituzione: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.

Come in ogni contesto, i sindacati in Sicilia possono incontrare sfide e complessità, ma la loro presenza si è rivelata costante e fondamentale durante l’anno passato. Garantiscono una rappresentanza equa e la difesa degli interessi dei lavoratori nell’isola.