Tentato omicidio a Vittoria, 25enne incastrato dalle macchie di sangue sui vestiti

Tentato omicidio a Vittoria, 25enne incastrato dalle macchie di sangue sui vestiti

VITTORIA – Nel pomeriggio di venerdì 1° dicembre è avvenuta un’aggressione nella zona dell’Istituto Comprensivo Statale “Giovanni XXIII – Colonna” di Vittoria (Ragusa). Lì un giovane vittoriese, a seguito di un diverbio per futili motivi, ha aggredito un coetaneo del luogo, estraendo un coltello e colpendolo più volte agli arti e al torace.

I militari della Stazione locale, insieme al personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia carabinieri di Vittoria hanno prestato soccorso alla vittima e si sono assicurati del suo trasporto al Pronto Soccorso dell’ospedale Guzzardi” di Vittoria in prognosi riservata. Poi si sono recati sul luogo del delitto e hanno acquisito ogni elemento investigativo utile all’identificazione dell’aggressore.

Le ricerche e le indagini sul tentato omicidio a Vittoria

I carabinieri hanno dato il via a un’articolata attività d’indagine, basata sulle testimoniante dei presenti e sull’analisi delle telecamere di videosorveglianza. Estrapolata dai filmati l’immagine dell’aggressore, i militari sono riusciti a risalire alla sua identità, per poi attivare le ricerche in tutti i luoghi di interesse frequentati dal soggetto.

Macchie sui vestiti incastrano un giovane

Le indagini si sono poi concluse nel pomeriggio di domenica 3 dicembre, quando l’aggressore è stato individuato a Vittoria. Dagli accertamenti è emerso che il 25enne indossava alcuni capi di abbigliamento utilizzati durante l’aggressione, poiché corrispondenti a quelli osservati nei filmati acquisiti, e macchiati da evidenti tracce di sangue, verosimilmente riconducibili alla vittima.

Gli indizi e gli elementi investigativi raccolti dai carabinieri hanno permesso di definire la responsabilità del giovane per il tentato omicidio.

Terminati gli atti di rito, i carabinieri hanno in un primo momento sottoposto a sequestro i capi di abbigliamento macchiati di sangue, e poi portato l’aggressore nel carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria.