Contro la Sampdoria il naufragio dei rosanero

Contro la Sampdoria il naufragio dei rosanero

PALERMO – Sotto una pioggia battente il Palermo ieri pomeriggio a Genova contro la Sampdoria ha subito la seconda sconfitta consecutiva.

Senza nessun alibi o giustificazione per i rosanero, in forte debito nei confronti di quei millecinquecento tifosi a seguito zuppi d’acqua, bisogna subito dire che i liguri hanno pienamente meritato il successo.

E conta poco che il gol della Samp, di Borini al 44°, sia scaturito da un rigore molto dubbio dapprima respinto da Pigliacelli e poi ribadito in rete dallo stesso Borini: quando una squadra, il Palermo, comincia a correre dopo che sono passati sessanta minuti dal fischio d’inizio qualche interrogativo l’allenatore se lo deve porre.

Così come certamente tanti interrogativi se li pongono i tifosi rosanero: uno tra tutti perché continuare ad insistere con Insigne e Di Francesco sempre in campo dall’inizio? Sarà una questione di forma, saranno difficoltà di inserimento negli schemi di squadra, fatto sta che i due attaccanti esterni fanno ben poco per la squadra e costringono Brunori a dannarsi l’anima da solo contro i difensori avversari.

A queste difficoltà in attacco ieri si sono aggiunte le perduranti indecisioni difensive con un irriconoscibile Ceccaroni, lento e anche impreciso nell’impostazione, e con Mateju che ha confermato la necessità di dover riprendere fiato.

Per tutto il primo tempo il Palermo è apparso in balìa dei blucerchiati aggressivi fin dal fischio d’inizio e con un palo colpito da Kasami già al 3° minuto. In tutta la prima frazione di gioco i rosanero hanno tirato una sola volta verso la porta avversaria.

Sarà un caso che il Palermo abbia cominciato a correre con l’uscita di Insigne sostituito al 57° da Mancuso e con gli ingressi al 67° di Soleri e Valente al posto rispettivamente di Di Francesco e di Henderson?

Da lì in avanti si è visto un Palermo vivo, impostare con trame veloci e concludere a rete con pericolosità. Le altre due sostituzioni al 79°, Aurelio per Lund, che non ha demeritato, e Stulac per Gomes, non hanno lasciato il segno.

Soleri per due volte ha avuto occasione per pareggiare, ma ha concluso debolmente.

Alla fine Mancuso al 91° avrebbe potuto regalare il pareggio ai suoi, ma Stankovic ha respinto d’istinto. 

La seconda battuta d’arresto consecutiva ha interrotto la serie di vittorie esterne, allontanato la vetta e mostrato quelli che sono i limiti dell’attuale Palermo: incapacità di imporre il proprio gioco, difficoltà a velocizzare la manovra e a limitare l’aggressività degli avversari.

Intanto già mercoledì si tornerà in campo al Barbera con il recupero della partita contro il Brescia e un altro passo falso potrebbe compromettere in maniera seria la stagione.