Continua a Catania la lotta al “mercato nero” dei cartelloni abusivi: quando “il lupo perde il pelo ma non il vizio”

Continua a Catania la lotta al “mercato nero” dei cartelloni abusivi: quando “il lupo perde il pelo ma non il vizio”

CATANIA – Continua l’azione di rimozione degli impianti pubblicitari estranei ai lotti oggetto di aggiudicazione da parte dell’Amministrazione Comunale di Catania.

Anche questa volta nel mirino finiscono i proprietari degli impianti abusivi e, di conseguenza, i soggetti che hanno deciso di affidarsi a tali impianti – in quanto obbligati in solido – che saranno sanzionati.

Continua la rimozione dei cartelloni abusivi a Catania

I soggetti che attualmente occupano senza titolo i siti che invece si sono aggiudicati la Traguardi/La Farfalla, Ago3, Alessi Spa, Damir Srl e Fimi Security Srl (Gruppo Affissione.com) sono dunque tenuti a rimuovere tempestivamente gli impianti di loro proprietà, per non incorrere nella rimozione a danno degli abusivi che esercitano attività in spazi appartenenti ad altri.

Nella sostanza, solo ed esclusivamente queste aziende sono da considerare le ditte autorizzate all’installazione di impianti di suolo pubblico per esercitare attività pubblicitaria, mentre tutto il resto è da considerare attività abusiva.

Tutto ciò comporta che gli utenti interessati ad affissioni e pubblicità dovranno scegliere il partner cui affidarsi; il tutto per non incorrere in rapporti contrattuali con aziende abusive e a conseguenti sanzioni amministrative.

La rimozione degli impianti abusivi e delle sanzioni per i titolari e chi decide di affidarsi a tale ditte per la pubblicità è partita già in queste ore e continuerà nei prossimi giorni.

Correva l’anno 2021… la “musica” resta sempre la stessa

Della questione ve ne avevamo già parlato nel 2021, quando in tutta Catania sono stati rimossi i cartelloni abusivi che andavano in contrasto con il Codice della Strada. Una battaglia che continua da anni e che va in contrasto con l’art. 23 “Pubblicità sulle strade e sui veicoli“, che così cita (clicca qui per leggere l’art. completo): “Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono, altresì, vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica“.

Quando “il lupo perde il pelo ma non il vizio

La questione a Catania però sembra essere sempre la stessa: non si tratta soltanto di affissioni che violano la legge del Codice della Strada, ma di impianti abusivi per cui rischiano, non solo i titolari, ma anche chi decide di affidarsi a tali ditte per sponsorizzare quel che si voglia.

Nonostante gli anni, dunque, a Catania si continua a fare quel che si vuole. Non solo c’è chi si appropria di cose non sue, ma c’è chi decide di affidarsi a tali ditte alimentando un “mercato nero” totalmente illegale.

D’altronde, com’è che si dice? I proverbi antichi non sbagliano mai, e anche questa volta, “il lupo perde il pelo ma non il vizio“.