Rami di cannabis essiccati nell’armadio, un arresto a Gioiosa Marea

Rami di cannabis essiccati nell’armadio, un arresto a Gioiosa Marea

MESSINA – I carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea hanno effettuato l’arresto di un uomo di 38 anni, residente nella zona, precedentemente noto alle Forze dell’Ordine. L’accusa è quella di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti con l’intento di spacciarle.

La perquisizione e l’arresto a Gioiosa Marea

I sospetti degli agenti sono stati suscitati dai movimenti insoliti dell’uomo vicino alla sua abitazione. Di conseguenza, è stata avviata un’attività di sorveglianza e pedinamento da parte dei militari dell’Arma. Ieri mattina, dopo aver raccolto una serie di indizi riguardanti il soggetto sotto osservazione, i carabinieri hanno proceduto con una perquisizione. Durante la verifica della proprietà dell’uomo, sono state scoperte tre piante di cannabis indica nel terreno di fronte alla casa.

Rami di cannabis essiccati nell’armadio

All’interno dell’abitazione, i carabinieri hanno avvertito un forte odore di stupefacente provenire da un armadio. L’ispezione del mobile ha rivelato la presenza di 31 rami con foglie della stessa sostanza, posti lì per l’essiccazione, con un peso complessivo di oltre 1,100 chilogrammi. Durante l’operazione, sono stati rinvenuti anche circa 40 grammi di marijuana e una bilancia di precisione in possesso dell’uomo.

Il materiale e le sostanze stupefacenti sono stati sequestrati e inviati al Reparto carabinieri Investigazioni Scientifiche per le analisi di laboratorio. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato, poiché ritenuto responsabile di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti con l’intenzione di spacciarle.

La notizia dell’arresto è stata comunicata alla Procura della Repubblica di Patti, guidata dal Dott. Angelo Vittorio Cavallo. Il pubblico ministero di turno ha deciso di sottoporre il giovane agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Attualmente, il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, e per l’indagato è garantito il principio di presunzione di innocenza fino alla pronuncia di una sentenza definitiva, come stabilito dall’articolo 27 della Costituzione.