Crocetta “Oggi si parte con i lavori sulla A19, il tempo previsto è di 90 giorni”

Crocetta “Oggi si parte con i lavori sulla A19, il tempo previsto è di 90 giorni”

PALERMO – “Oggi si parte in maniera definitiva con il progetto di collegamento della A19 e si parte finalmente in modo strutturale, organizzato, in modo da garantire ai siciliani una percorribilità senza rischi e in tutta sicurezza”.

Lo ha affermato il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta in una conferenza stampa per illustrare i piani di ripristino della viabilità dopo la frana che in aprile ha investito il viadotto Himera sull’autostrada A19 Palermo-Catania, da allora spezzata in due.

La scorsa settimana il movimento 5 stelle ha aperto un by pass su una trazzera che è stata bitumata e munita di guardrail con una spesa 300.000 euro finanziata dall’autoriduzione degli stipendi dei deputati pentastellati.

Un’alternativa che il governo regionale ha criticato, definendola insicura, ma che è stata salutata con entusiasmo dagli abitanti del centri che la frana aveva isolato.

Crocetta ha parlato di tre progetti, la realizzazione di una bretella, il collegamento tra l’autostrada e la bretella e la rimozione del viadotto inagibile. “Le gare sono state aggiudicate e il cantiere apre oggi. I tempi previsti sono di circa 90 giorni”, ha assicurato Crocetta.

Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore alle Infrastrutture e Mobilita’ della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo che ha affermato: “Entro la prima decade del mese di novembre la nuova bretella sulla A19 “Palermo-Catania” sarà pronta. Saranno tre lotti diversi, si lavorerà h24 per cercare di realizzare il tutto nei tempi previsti”.

L’assessore ritorna anche sulle polemiche con il Movimento 5 Stelle che una settimana fa ha inaugurato e aperto la “regia trazzera”, una sorta di bypass che da Caltavuturo, piccolo Paese delle basse Madonie, serve a superare l’interruzione dell’autostrada A19, evitando agli automobilisti un giro più lungo.

“Io invidioso di quanto hanno fatto? No assolutamente. Anzi, tre giorni dopo la frana avevo interpellato il Genio Civile per sapere come saremmo potuti intervenire per andare incontro alle comunità profondamente danneggiate dall’interruzione stradale. Fui dissuaso perché non c’erano le condizioni per realizzare qualcosa che rispondesse a criteri di sicurezza. Quel che è stato fatto con la trazzera, che ricordo è una strada per trattori, è qualcosa di “grazioso”. Ma non è stata fatta bene. Io credo che lasciarla sterrata come via di fuga per gli abitanti di Caltavuturo sarebbe stata la miglior cosa. Il cemento per far presto non è stato fatto asciugare, alle prime piogge ci saranno le prime crepe e cedimenti”.