Anche a Palermo “Ma il mare non vale una cicca?”

Anche a Palermo “Ma il mare non vale una cicca?”

PALERMO – Anche quest’anno ritorna la campagna di sensibilizzazione “Ma il mare non vale una cicca?” promossa dall’associazione ambientalista Marevivo in collaborazione con JTI (Japan Tobacco International), con il sostegno del Sindacato italiano Balneari, la collaborazione del corpo delle Capitanerie di Porto e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. L’iniziativa in Sicilia tocca ben 84 località balneari a partire da Mondello, Cinisi, Trabia, Cefalù e Bagheria.

Per sensibilizzare i bagnanti vengono distribuiti in modo gratuito complessivamente 120.000 posaceneri portatili, lavabili e riutilizzabili dove gettare le cicche tenuto conto che il tempo necessario per smaltire un mozzicone di sigaretta abbandonato in spiaggia va da 1 a 5 anni. L’obiettivo è quindi quello di salvaguardare spiagge, scogliere e riserve naturali nel rispetto anche dei non fumatori e dei bambini.

L’associazione costituita nel 1985 e guidata dal presidente Rosalba Laudiero Giugni ha iniziato il suo approdo in Sicilia il primo week-end di agosto e ha come testimonial d’eccezione la campionessa olimpica di nuoto Federica Pellegrini che ha dichiarato: “Basta un semplice gesto, ovvero spegnere la sigaretta e riporre il mozzicone nel posacenere tascabile, per risparmiare al mare anni di inquinamento e proteggere anche delfini, tartarughe e tutte le creature degli oceani. Per questo condivido il messaggio lanciato con questa iniziativa che dimostra, concretamente, come ogni piccolo sforzo, fatto ogni giorno, possa portare a grandi risultati. Impegniamoci insieme per fare del 2015 un’estate da primato!”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Marevivo Sicilia Fabio Galluzzo che ha spiegato: “È una delle campagne più importanti che la nostra associazione porta avanti ormai da sette anni e questa rilevanza è confermata dal numero delle amministrazioni e delle località coinvolte, che crescono di anno in anno”. Quest’anno, infatti, l’iniziativa ha raccolto la partecipazione attiva anche delle aree marine protette di Ustica, Capo Gallo e Isola delle Femmine.

Claudia Randisi