PALERMO – Mirko, il proprietario della cagnolina Kira, vuole che le telecamere di entrambe le cliniche vengano visionate perché non tollera le accuse di falsità riguardo a quanto accaduto. Mirko sta ricevendo accuse via social e la presa di posizione dell’ordine dei veterinari riguardo alla posizione di due cliniche private in cui si era recato per far visitare l’animale, deceduto domenica.
IL RACCONTO DI MIRKO E LA PRIMA CLINICA PER OPERARE IL CANE KIRA
Mirko racconta che Kira era inappetente dalla sera di sabato e che domenica, dopo aver mangiato, ha iniziato a gonfiarsi. Subito l’ha portata alla prima clinica, dove è stato accolto al banco accoglienza e gli è stato chiesto un documento, che ha poggiato sul banco. Successivamente, la dottoressa di turno ha palpato l’addome di Kira e ha detto che bisognava intervenire per una torsione gastrica. Avrebbe fatto una lastra per vedere se poteva effettuare una manovra di sblocco, altrimenti avrebbe dovuto operarla subito.
Mirko ha spiegato di non avere i soldi con sé e ha chiesto i costi, che gli sono stati comunicati: 200 euro per la lastra e circa 1.500 euro per l’intervento. Mirko ha chiesto di saldare a rate, ma gli è stato risposto che non si poteva fare e per questo ha preso il documento andando via. Il preventivo non gli è stato rilasciato ufficialmente.
IL CASO DELLA SECONDA CLINICA
Successivamente, Mirko si è recato alla seconda clinica, dove ha spiegato subito la situazione di indisponibilità economica e ha chiesto di parlare al telefono col proprietario, ma gli è stato negato. Ha ribadito la volontà di pagare a rate, ma anche in questo caso gli è stato negato.
Mirko ha spiegato alla dottoressa che Kira aveva un tumore alla mammella, diagnosticato dalla loro veterinaria, che aveva sconsigliato l’operazione. Nessuna massa all’addome era precedente in Kira. La situazione era urgente e Mirko ha chiesto aiuto, ma gli è stato negato. La sorella ha chiesto aiuto per pagare a rate sui social, ma quando la soluzione è arrivata per Kira, è stato troppo tardi.
