La scommessa vincente: diventare trader sportivo

La scommessa vincente: diventare trader sportivo

Oggi più che mai il mondo delle scommesse sportive è sotto l’occhio del ciclone per le note vicende giudiziarie legate alla squadra di calcio della nostra città che hanno coinvolto l’ormai ex presidente Antonino Pulvirenti, l’ex amministratore delegato Pablo Cosentino, nonché altri dirigenti e figure che operano a vario titolo nel mondo del calcio e delle scommesse. Vogliamo però, almeno per una volta, parlare di sport e scommesse in senso positivo per quanti, in un periodo cosi buio, credono ancora che una disciplina sana e pulita possa esistere.

Per l’occasione abbiamo incontrato il dott. Vincenzo Blandini, esperto trader e quotista sportivo, che ha condiviso la sua esperienza e ci ha raccontato di un universo a noi sconosciuto legato alle scommesse sportive, non fatto di partite truccate ad ogni livello, bensì ricco di opportunità di lavoro.

Dott. Blandini, cos’è un trader sportivo?

Il trader sportivo è un esperto di scommesse sportive. Numerose sono le sfumature che distinguono la professione di trader sportivo/quotista. Il quadro è complesso soprattutto in luogo di una legislazione che varia molto da paese a paese e che regolamenta cosa è possibile offrire e cosa no in termini di eventi e opzioni di scommessa. Il trader si occupa di tutto il processo della scommessa sportiva che inizia con la quotazione degli eventi antecedente al loro svolgersi, sino alla movimentazione dei prezzi in corso di svolgimento di un evento, passando per il controllo del rischio e il monitoraggio dei clienti. Per comprenderci meglio, il betting può essere paragonato alla borsa: il trader sportivo agisce sulle quote legate agli eventi sportivi come un trader finanziario fa su titoli e azioni. Nel mestiere di trader esistono molte specializzazioni: c’è chi si occupa solo di quotazioni antecedenti all’evento (pre-match), chi segue esclusivamente gli eventi in corso (live trading); chi gestisce e si specializza in un solo sport o chi, come me, è in grado di fare trading di 8 sport diversi.

Cosa ti ha portato a scegliere la carriera di trader?

Una grande passione per lo sport che dal tribunale mi ha portato al betting. Dopo la laurea in giurisprudenza ed un master in management e gestione dello sport all’Università Cattolica di Milano nell’ormai lontano 2005, ho deciso che toghe e udienze non facevano per me e ho intrapreso la carriera di trader sportivo e quotista. All’epoca in Italia pochi sapevano cosa fosse un trader e devo ammettere, guardandomi indietro, che nemmeno io immaginavo come potesse funzionare la complessa macchina organizzativa dei bookmaker (ndr le società che offrono le quote sugli eventi e raccolgono le scommesse dei giocatori). Ho iniziato la mia avventura a Gibilterra, una delle sedi predilette dalle società di scommesse sportive e giochi online. Ho girato l’Italia e l’Europa acquisendo molte competenze specifiche e un’esperienza che tutt’oggi mi permette di lavorare nel settore che da sempre è stato la mia più grande passione.

Quali sono le caratteristiche per essere un buon trader?

Gli ingredienti per essere un buon trader sono: passione per lo sport, conoscenza approfondita della disciplina sportiva di cui ci si occupa in ambito italiano ed internazionale, ottime doti matematiche e statistiche e molto sangue freddo! Bisogna inoltre conoscere bene l’inglese che è la lingua ufficiale del mondo del betting. È necessario essere aggiornati cercando informazioni con ogni possibile strumento a nostra disposizione: giornali, radio, tv e a volte anche con confidenze e intuizioni.

Come muovere i primi passi per intraprendere questo mestiere?

Il primo consiglio che darei è sicuramente preparare in modo scrupoloso e attento il proprio CV. Tra scommettere e lavorare nel mondo del betting c’è un’enorme differenza e bisogna essere sicuri di comprenderla. Non tutti i bravi scommettitori sono dei bravi trader, anzi spesso la passione per le scommesse può fuorviare il trader. Prima di sottoporre la propria candidatura a un bookmaker potrebbe essere utile ripassare le basi del mestiere iscrivendosi a un corso specifico e confrontarsi con degli addetti ai lavori. Esistono numerose società che si occupano di recruitment nel settore delle scommesse. Per chi è alle prime armi si comincia solitamente dal ruolo di database coordinator, che non decide le quote e non agisce su di esse ma si occupa principalmente dell’inserimento dei dati e delle statistiche degli eventi nel sistema e del controllo dei risultati. Ci sono ottime possibilità di carriere e anche piuttosto rapide se paragonate al panorama nazionale. Consiglio di cominciare con una esperienza all’estero. Possibili sedi di lavoro sono: Regno Unito, Gibilterra, Malta, Filippine in attesa che aprano il mercato anche negli USA.

Avv. Claudia Cassella del foro di Catania