Elezioni in Brasile: parla Debora Santos, brasiliana che vive a Catania da 30 anni

Elezioni in Brasile: parla Debora Santos, brasiliana che vive a Catania da 30 anni

CATANIA Domenica prossima in Brasile si terrà il secondo turno delle elezioni presidenziali, il risultato è molto incerto, in quanto al primo turno a sorpresa il candidato favorito secondo tutti i sondaggi l’ex presidente socialista Lula da Silva, non ha ottenuto la maggioranza, mentre c’è stata una grande rimonta del presidente in carica Jair Bolsonaro, capo del Partito Liberale. Anche i brasiliani nel mondo sono chiamati a esprimere la propria preferenza, come del resto la popolosa comunità che vive in Italia.

Abbiamo incontrato Debora Santos, brasiliana che vive a Catania da oltre trent’anni, con un passato in ambito televisivo come conduttrice e produttrice di importanti programmi d’intrattenimento. Santos oggi è un’imprenditrice di successo, che però resta molto legata al Brasile, di cui ne segue con grande attenzione le sorti. Negli anni ha organizzato molteplici scambi culturali italo- brasiliani e non ha mai fatto mancare il suo impegno nelle cause sociali a favore del suo Paese d’origine. La sua scelta di campo riguardo le prossime elezioni è fortemente motivata e circostanziata.

L’intervista

Lei non fa mistero del suo sostegno a favore del presidente Bolsonaro

Reputo che questo risultato elettorale sia fondamentale per il Brasile, il presidente Bolsonaro aveva iniziato, con grandi difficoltà, a risollevare il Paese con tutta una serie di provvedimenti che stavano dando importanti risultati. Restituire il Brasile al Partito dei Lavoratori di Lula significherebbe gettare il destino del nostro popolo nel baratro, alla stessa stregua, per esempio, di Venezuela, Argentina e Nicaragua”.

Bolsonaro è stato accusato di una cattiva gestione della pandemia.

Occorre premettere che tutto il mondo si è trovato impreparato dinnanzi ad un nemico tanto subdolo e improvviso come il Coronavis. Pensiamo alle enormi difficoltà nella gestione della pandemia da parte di grandi leader politici come Biden, Macron, Johnson, e anche in Italia con Conte, mancanza di posti-letto e scandali vari. Ogni Paese ha cercato di difendersi come poteva, il Brasile non solo ha acquistato grandissime quantità di vaccini ne ha anche prodotto uno proprio. Bolsonaro ha, inoltre, realizzato durante questo difficile periodo, il programma “Auxilio Brasil”( Aiuto Brasile), un sostegno concreto per oltre 55 milioni di persone a basso reddito, che andava a sostituire il precedente piano “Bolsa Familia” (Borsa Famiglia) ideato dal governo Lula, che in realtà era poco più che un’elemosina per la popolazione più povera del Brasile. A proposito di cattiva gestione della sanità, vorrei ricordare che durante il governo del PT, i soldi destinati al SUS (Sistema Unico di Salute) sono stati utilizzati in parte per la realizzazione degli impianti sportivi per i Mondiali, e ancora oggi la popolazione paga il prezzo della manutenzione di questi grandiosi stadi di Manus, Brasilia e Cuìaba, a fronte della mancanza di strutture e servizi sanitari essenziali che poi è diventata drammatica durante la pandemia”.

Riguardo la corruzione in Brasile, qual è il suo pensiero?

È cronaca che durante il governo Lula sono stati denunciati casi di corruzione gravissimi a partire dallo scandalo “Mensalão ” che significa mensile, uno schema vero e proprio prevedeva il pagamento di circa 3 milioni di reais al mese, soldi pubblici, per corrompere i parlamentare in cambio dell’approvazione delle proposte di governo. Altri scandali clamorosi sono il cosiddetto “Petrolão” che ha coinvolto l’azienda petrolifera brasiliana Petrobas, e l’operazione “Lava Jato”. Quale migliore prova della reale corruzione di questi governi, se non ad esempio il caso, potrei citarne molti altri, della restituzione di ben sei milioni di reais? Sono fatti che cito perché supportati da notizie di cronaca e filmati dei vari processi riguardanti questi fatti”.

Un altro fronte di accusa al governo Bolsonaro è la questione Amazzonia.

Più che il mio pensiero in proposito, voglio citare uno studio sullo stato della foresta Amazzonica realizzato dall’INPE, l’istituto nazionale di ricerca che viene ben illustrato in un grafico realizzato da “Economista Visual”. Qui si evidenzia chiaramente la situazione durante i vari governi precedenti a quello di Bolsonaro. Ma per rifarmi a quanto detto da Lula, in un video visibile sul web: “Il politico deve mentire è necessario. Ѐ più facile credere a una bugia. La bugia vola, la verità gattona”. Ѐ chiaro il concetto? L’Amazzonia è un argomento che appassiona l’opinione pubblica mondiale, ma il Brasile e anche altro e ha vissuto momenti terribili con i presidenti Lula,, Dilma e Temmer. Solo per citare i casi più eclatanti: la frode del latte, la frode dei medicinali, quella delle merende scolastiche, la pessima gestione da un punto di vista sanitario delle epidemie Dengue, Chikungunya e Zika. Ci sono stati poi funzionari che hanno occupato posti di rilievo senza partecipare a regolare concorso. Per non parlare dell’innumerevoli opere incompiute nel Paese da una parte, mentre dall’altra si costruivano in altri Paesi opere faraoniche, come ad esempio l’aeroporto del Mozambico, realizzato dalla società Odebrecht. Alcuni di questi fatti sono raccontati molto bene in un’importante inchiesta giornalistica di Rede Globo, dal titolo “Retrospectiva 2009”, presente su Youtube”.

A pochi giorni dal voto che atmosfera si respira in Brasile?

Purtroppo vedo e sento cose poche piacevoli, atti di vera e propria censura dei magistrati brasiliani, che adottano due pesi e due misure, come ad esempio contro l’emittente Jovem Pan che fornisce un’informazione libera con inchieste su accertati e condannati episodi di corruzione che riguardano il partito di Lula, o ancora contro i servizi della coraggiosa giornalista Carla Cecato da sempre in prima linea, i cui video sono scomparsi dal web“.

In Brasile si vota a partire dai 16anni e comprendo che questi giovani non hanno vissuto il periodo dei grandi scandali e dei gravi fatti di corruzione che hanno colpito il Brasile, per questo li esorto a documentarsi a leggere la storia prima di decidere a chi voler affidare la sorte del nostro Paese, che convintamente ritengo debba continuare a guardare avanti, con il progetto di governo del presidente Bolsonaro”.

 

Articolo a cura di Patrizia Rubino