Palermo, sequestrati beni a imprenditore simbolo dell’antiracket

Palermo, sequestrati beni a imprenditore simbolo dell’antiracket

PALERMO – La Dia di Palermo ha eseguito un sequestro di beni per un ammontare complessivo di oltre un miliardo e 600 milioni di euro, nei confronti di Gaetano Virga, imprenditore del settore calcestruzzi la cui azienda ha sede a Marineo e rappresenta un simbolo della lotta antiracket. Virga aveva presentato numerose denunce contro il racket delle estorsioni. Le sue testimonianze avevano consentito di arrestare cinque persone ritenute i capimafia e gli esattori di Misilmeri. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta del direttore della Dia.

L’operazione dei carabinieri, nel corso della quale finirono in manette Francesco Lo Gerfo ritenuto il capomafia di Misilmeri, e Stefano Polizzi, presunto estorsore sul quale si sono concentrate le testimonianze,  portò anche allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Misilmeri. Nel 2010, tra maggio e novembre, Polizzi avrebbe chiesto il pizzo proprio al cantiere edile di Virga minacciandolo: “Ricordati che hai dei figli, mi hanno detto“, aveva raccontato agli investigatori. “Quando Polizzi è venuto nei nostri uffici ha affrontato mio zio molto animatamente. Li ho visti discutere da una finestra all’interno della nostra azienda a Marineo. Nella zona tutti sapevano quello che faceva Polizzi. Mio zio l’ha mandato via dicendogli che non avrebbe avuto un centesimo, ma si è ripresentato successivamente“.

Virga da quel momento era diventato un simbolo. Uno degli imprenditori antiracket che aveva avuto il sostegno delle associazioni Addiopizzo, Libero Futuro e Fai.