Razzo cinese in caduta sulla Terra, tre le traiettorie: c’è anche la Sicilia

Razzo cinese in caduta sulla Terra, tre le traiettorie: c’è anche la Sicilia

ITALIA – Una componente del razzo cinese Lunga Marcia è in fase di caduta incontrollata verso la Terra. L’impatto è previsto il 30 luglio con un’incertezza di più o meno 15 ore. Secondo il Centro statunitense per gli studi sulle orbite e il rientro dei detriti spaziali – Cords -, il componente del razzo rimarrà probabilmente in volo per circa una settimana.

Attualmente l’area interessata dalla caduta è circoscritta all’Oceano Pacifico settentrionale, ma non è possibile avere dati certi se non poche ore prima del rientro. Inoltre, si prevede che il componente del razzo non brucerà completamente nell’atmosfera: “Ci aspettiamo che un frammento dalla massa compresa fra  5 e 9 tonnellate raggiunga il suolo“, affermano gli esperti del Cords.

Tra le traiettorie possibili anche la Sicilia

La Protezione Civile ha fatto sapere che dalle misurazioni non si possono ancora escludere tre differenti traiettorie verso l’Italia. Queste ultime potrebbero interessare il Centro-Sud e in particolare Lazio (da Latina verso Sud), Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia.

Luciano Anselmo ricercatore presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale, ha dichiarato ai microfoni dell’ANSA: “Il 60-70% degli stadi centrali dei razzi lanciati nello spazio sono soggetti a rientro incontrollato, ma di solito si tratta di oggetti molto più piccoli. In questo caso invece si parla di circa 25 tonnellate è l’oggetto più massiccio che può rientrare senza controllo“.

La parte del razzo che ricadrà sulla Terra, infatti, è lo stadio principale, cioè il cilindro centrale provvisto di due motori.

Normalmente questo stadio così grande non entra in orbita – continua Anselmo -, ma ricade in mare in modo controllato subito dopo il lancio. Questa tipologia di missione, invece, ha richiesto che anche lo stadio principale entrasse in orbita, ponendo quindi il problema di cui si sta discutendo, perché non cè possibilità di riaccendere i motori per guidare la caduta del razzo“.

Ed è un problema che si ripresenterà con il lancio del terzo modulo necessario per la costruzione della stazione spaziale cinese Tiangong” conclude il ricercatore.

L’amministratore della Nasa, Bill Nelson, afferma: “È chiaro che la Cina non sta rispettando gli standard di responsabilità per quanto riguarda i loro detriti spaziali. È fondamentale che la Cina e tutte le nazioni che viaggiano nello spazio, come anche le entità commerciali, agiscano in modo responsabile e trasparente per garantire la sicurezza, la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività nello spazio“.

Dato che già erano accaduti eventi simili nel 2020 e nel 2021.