Stabile di Gravina, buona la prima all’Ambasciatori con “La zia di Carlo”

Stabile di Gravina, buona la prima all’Ambasciatori con “La zia di Carlo”

CATANIA – Impegnativa, e non poco, la commedia musicale “La zia di Carlo” di Thomas Brandon, opera messa in scena dal Teatro Stabile Gravina di Catania diretto dal Maestro Franco Torrisi.

Impegno doppio, se consideriamo che era la prima volta che questa compagnia recitava sul prestigioso palcoscenico del Teatro Ambasciatori di Catania, per un esame superato a pieni voti.

Commedia complessa nella sua celeberrima storytelling che si dipana tra risate, musica (tanta), intricate e intricanti gag, balletti, travestimenti, amori contrastati, antesignani outing e un tormentone come il famosissimo “E vengo do Brasil“, tutti elementi di un piacevole/disorientante melting polt che ha allietato un pubblico d’altri tempi, almeno per ciò che riguarda una nutrita presenza che fa ben sperare per il futuro dopo gli anni bui della pandemia. Tanti gli attori/cantanti sul palcoscenico, ben tredici.

Ed eccoli in ordine di apparizione: Battista (Adam Savoca), Giacomo (Davide D’Amico), Carlo (Carmelo Seminara), Federico (Franco Torrisi regista della commedia), Cheti (Alessia Lombardo), Amy (Giulia Guardo), Barone (Antonio Sangari), Spettighi (Sergio Sillato), Lucia (Graziella Filocamo), Prissy (Marria Rosa Iudica), Prissina (Adriana Clarinetto), Ela (Rosy Arena, una spanna su tutti per ciò che riguarda il canto), il Giardiniere (Fabio Albanese).

Corpo di ballo “Arabesque”. Tutte le diciannove canzoni sono state eseguite dal vivo con arrangiamenti del Maestro Giovanni Arena che ha deliziato il pubblico con il suo potente sax. Appuntamento alla prossima il quattro giugno con “Il cavaliere Pidagna”.