Si insedia a Catania nuovo vicequestore vicario

Si insedia a Catania nuovo vicequestore vicario

CATANIA – Giornate molto impegnate quelle della Questura di Catania che vedono molte novità. Su tutte quella del nuovo insediamento di Claudio Sanfilippo nella funzione di vicario del questore di Catania. Palermitano, 55 anni, proveniente dalla Questura di Parma, Sanfilippo vanta un curriculum di tutto rispetto: nell’agosto 1990 è stato assegnato alla Squadra Mobile di Palermo, dove, peraltro, ha diretto la sezione Reati Contro il Patrimonio.
Nel 1991, sempre nell’ambito della Squadra Mobile palermitana, è stato preposto alla dirigenza della Sezione Antiracket e, ad interim, alla reggenza della Sezione Antimafia, per poi passare, l’anno successivo, alla dirigenza della famosa “Catturandi”. Ha partecipato alle investigazioni sulle stragi di Falcone e di Borsellino, nel 1992. Nel suo palmares, inoltre, le indagini per la cattura dei fratelli Giovanni ed Emanuele Brusca, nonché operazioni che hanno portato all’arresto di esponenti mafiosi del calibro di Pietro Vernengo, Francesco Tagliavia, Pietro Aglieri, Gaspare Spatuzza, Giuseppe La Mattina, Natale Gambino, Carlo Greco, Benedetto Graviano e altri soggetti di notevole spessore criminale. Ancora nella città panormita, il 1998 lo ha visto vice dirigente della Squadra Mobile, incarico che ha mantenuto fino al 2001, quando ha assunto la dirigenza della Squadra Mobile di Genova. Nel 2004 è stato nominato Primo Dirigente della Polizia di Stato e, nel 2008, ha assunto l’incarico di vicario del questore di Parma. 

Nuovo vicario dunque per l’attuale questore etneo Cardona che deve però affrontare le problematiche relative alle strutture in cui opera il personale di Polizia. Infatti, il Siap, il sindacato del corpo, ha fatto emergere le lacune a spese degli agenti attraverso un comunicato molto duro: “Non cambia nulla anzi si peggiora. La questione sprechi degli affitti degli immobili della Polizia di Stato catanese non ha fine e le soluzioni o tentativi di soluzione, fanno emergere un ufficio territoriale del Governo inconcludente ed inefficacie. Tutti gli immobili occupati dalla Polizia di Stato sono, secondo le nuove normative, inagibili, inadeguabili ma sono anche abbandonati all’incuria determinata da proprietari poco sollecitati dalla prefettura o dalle mancate risposte e assegnazioni alle numerose richieste formulate dagli uffici della Polizia di Stato in provincia. È paradossale pensare che in tempi di necessità operativa, invece di aumentare gli agenti di polizia in strada, la polizia debba organizzare al suo interno uffici tecnici, attrezzarsi per formulare richieste e gestire impianti e ancora peggio sapere di lavorare per non avere risultati. Per dare una idea sono 70 agenti adibiti alle vigilanze alle tante strutture sparse e circa un centinaio per le valutazioni tecniche e gestione tecnico/amministrativa. I questori che si sono succeduti sono sempre alla ricerca di immobili e/o soluzioni che non risolveranno il problema certamente, ma che consente loro di aprire pratiche al fine di certificare un intervento, insomma, per dire qualcosa si sta facendo. Intanto, nella città metropolitana catanese si rimane in attesa della costruzione della cittadella della Polizia (anche Palermo dopo Napoli ha iniziato le costruzioni), non si riesce a trasferire il commissariato Librino a Villa Nitta (assegnato tre anni fa) e si ricercano nuovi immobili per altre articolazioni.

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Ma una Questura unica? Paghiamo cifre incredibili di affitto, 3 milioni 500 mila di euro l’anno per le sole strutture etnee. Ma le questioni non sono solo drammatiche dal punto di vista economico e logistico, infatti queste strutture affittate decenni addietro, non sono adeguate secondo i decreti legge in materia sismica o negli impianti elettrici o antincendio e molte non sono adeguabili anche perché i contratti dovrebbero essere rifatti e nessun proprietario è disposto. Ma non solo, anche i nuovi edifici come la Divisione Polizia Amministrativa e dell’immigrazione di viale Africa, affittato 12 mesi fa, crea dei problemi nell’adeguarlo alle esigenze di Polizia. Pare infatti che, a parte lo scavo della galleria, che ha prodotto evidenti disagi a cittadini e poliziotti, lo stabile non sia ancora adeguato alle norme di prevenzione incendio da parte dei Vigili del Fuoco. Naturalmente il Siap ha già notiziato il questore della gravità del fatto. Rimane unico il grande spreco di denaro della sezione motorizzazione di San Giuseppe la Rena affittato nel 1996 che con i suoi 800 mila euro l’anno di affitto (il più caro e inefficiente in assoluto) ha dotato l’amministrazione di P.S. di uno stabile senza adeguamento alla prevenzione incendi, degli impianti: elettrico e sismico ecc. oltre a decine di interventi strutturali. Un capannone di lusso utilizzabile almeno come catastalmente risulta, per esposizione mobili e attività sportive“. 

Nell’attesa che parte dei problemi sopra denunciati vengano presi in carico da qualcuno, e si spera risolti al più presto, la Questura di Catania domani mattina presenterà un progetto all’avanguardia (sarà infatti una delle prime in Italia) dal nome “Il passaporto… subito” che semplificherà le pratiche burocratiche per ottenere il documento. La presentazione avverrà domani nella “Sala Giunta” del Comune di Catania.