Il medico risponde

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Nino Rizzo

Sono una donna di 72 anni ipertesa e diabetica. Tra i tanti farmaci che assumo c’è anche il Cardioaspirin. Purtroppo soffro anche di poliartrosi per cui necessito spesso di utilizzare anti-infiammatori, anche per periodi lunghi. Posso associare con tranquillità questi due tipi di sostanze o devo sospendere il Cardioaspirin quando assumo i FANS? (S.P.)

La combinazione di FANS ed acido acetilsalicilico a basso dosaggio aumenta sicuramente il rischio di effetti gastro-intestinali: tale associazione va quindi utilizzata solo se assolutamente necessario ed il paziente va strettamente monitorizzato. Importante è sicuramente in questi casi la gastroprotezione con inibitori di pompa protonica che già di per sé lei comunque dovrebbe assumere trattandosi di soggetto ultrasessantacinquenne in trattamento continuativo con aspirina a basso dosaggio. Ibuprofene e diclofenac tra i FANS tra l’altro sembrerebbero ridurre l’effetto antiaggregante dell’ASA, il naprossene invece non sembrerebbe avere tale effetto. Vale la pena di ricordare comunque che tutti i FANS vanno utilizzati alla dose minima efficace e per il periodo piu breve possibile ed in caso di trattamenti prolungati ne va verificata periodicamente la necessità.

Desidero avere delle informazioni su quale sia l’iter per il riconoscimento dell’invalidità civile? (S.S.)

Tutto parte dalla c.d certificazione medica on-line all’INPS che va fatta di norma dal medico di famiglia ma che può essere redatta da qualsiasi medico che conosca la storia clinica del cittadino e che sia ovviamente in possesso della password di accesso al sistema informatico dell’INPS. Fatto il certificato medico però la pratica non è ancora avviata ma per farlo occorre che tale certificazione sia portata presso un patronato che formalizzerà la parte amministrativa e solo dopo questo l’iter sarà del tutto avviato. Nel giro di qualche settimana arriverà una convocazione a visita medica da parte delle Commissioni Invalidi dell’ASP di appartenenza che procederanno ad esaminare la documentazione medica presentata dal cittadino che ha presentato l’istanza e formuleranno un giudizio medico-legale. In caso di esito negativo relativo alla richiesta il cittadino potrà adire le vie giudiziarie presso la Sezione Lavoro del competente Tribunale che provvederà a nominare un CTU medico. Il CTU quindi provvederà a visitare il cittadino (che potrà farsi assistere da un proprio consulente tecnico di parte medico) ed a formulare il suo giudizio medico legale.

Perché capita che il mio medico di famiglia non possa prescrivermi i farmaci che mi ha indicato lo specialista pur essendo io in possesso di regolare ricetta di questi?

Sarebbe più corretto dire che il suo medico di famiglia non può trascrivere i farmaci che le ha suggerito lo specialista. Questo è un pieno diritto del suo medico di famiglia, anzi è un suo preciso dovere. C’è differenza infatti tra il concetto di prescrizione e quello di rimborsabilità di un farmaco. La prescrizione può essere fatta dal suo specialista ma magari non rispetta i criteri che il Ministero della Salute o l’Assessorato Regionale prevedono perché un farmaco possa essere rimborsato, cioè pagato dal Servizio Sanitario. Il suo medico di famiglia invece deve scrupolosamente attenersi a tali norme pena il rimborso da parte sua del costo del farmaco indebitamente prescritto. Sarebbe comunque auspicabile che anche gli specialisti si attenessero al rispetto di queste norme limitative per non creare imbarazzo a lei ed al suo medico di famiglia e che se proprio ritenessero di prescriverle un farmaco al di fuori di questi paletti la informassero dell’impossibilità alla rimborsabilità. (M.D.)

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