Ragusa: rastrellavano rame ovunque, rubati 5 mila chili. In manette specialisti rumeni

Ragusa: rastrellavano rame ovunque, rubati 5 mila chili. In manette specialisti rumeni

RAGUSA – Erano il terrore delle campagne iblee: rubavano chili e chili di rame lasciando senza energia elettrica le aziende zootecniche, uccidevano senza pietà diversi capi di bestiame, trafugavano mezzi agricoli e automobili e poi rivendevano il tutto sul mercato nero.

Si tratta di una banda di 12 persone, quasi tutte di nazionalità rumena, che è stata sgominata dalla polizia di Stato – con le indagini svolte dalla mobile e dal commissariato di Comiso – nel corso della scorsa notte.

Sette persone si trovano attualmente in carcere, una ai domiciliari, una denunciata e tre ancora latitanti.

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L’operazione – denominata “Alta Tensione 2” – prende il nome dalla precedente che aveva portato all’arresto di una banda analoga specializzata nei furti di rame anche se le due associazioni criminali non hanno nulla in comune.

I membri della banda sono tutti molto giovani. Si tratta di Iordanescu Avadani, di 27 anni, Vasile Buliga, di 25 anni, Marius Ciubotaru, di 21 anni, Cristi Marin, di 25 anni, Constantin Stancu, di 30 anni, Nicu Vlad di 27 anni e Stefan Zamfir di 24 anni.

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I domiciliari per l’unico italiano della banda, Salvatore Occhipinti di 43 anni, residente a Comiso.

La banda dell’oro rosso – particolarmente richiesto sul mercato nero per il suo grande valore – ha compiuto svariati furti in particolare a danno dell’Enel che ha calcolato un danno di oltre 1 milione di euro e svariati disagi per la popolazione costretta a lunghe attese e gravi disagi per la mancanza di energia elettrica.

Il modus operandi dei rumeni era sempre lo stesso: individuavano i punti strategici della rete elettrica e poi un esperto nel taglio dei cavi veniva accompagnato in auto sul posto con alcuni addetti al recupero del rame che veniva arrotolato.

Concluso il furto l’autista ritornava sul posto per recuperare i cavi e il tutto come sempre avveniva in piena notte. La banda è stata individuata grazie a un semplice scontrino: infatti gli uomini della polizia lo scorso luglio, durante un maxi sequestro di oro rosso, avevano trovato uno scontrino fiscale per un paio di guanti da lavoro.

Scandagliando i vari esercizi commerciali e le registrazioni delle telecamere di sicurezza hanno trovato tra gli acquirenti dei guanti un rumeno con alcuni precedenti e le sue tracce hanno condotto agli altri componenti del sodalizio criminale.

Complessivamente sono stati accertati 15 furti ai danni dell’Enel per un totale di 5mila chili di rame tutti commessi tra luglio e novembre dello scorso anno, quattro reati di ricettazione, 3 furti di auto nuove a un concessionario, decine di mezzi agricoli e migliaia di litri di gasolio rubati nonché decine di animali uccisi e macellati e 5 furti in appartamenti.

Gli arresti sono scattati la scorsa notte e la polizia ha impiegato ben 16 tra volanti e pattuglie e sono state eseguite 15 perquisizioni agli indagati che hanno fatto rinvenire anche 3 fucili da caccia sequestrati a Salvatore Occhipinti.