Immigrati irregolari ospitati in casa e allaccio abusivo alla corrente, i carabinieri scoprono il “segreto” di un 47enne

Immigrati irregolari ospitati in casa e allaccio abusivo alla corrente, i carabinieri scoprono il “segreto” di un 47enne

RIBERA – Nella mattina di ieri, giovedì 11 novembre, i carabinieri della Tenenza di Ribera, nell’ambito di una mirata attività info-investigativa, in materia di controllo dell’immigrazione clandestina, hanno ammanettato un 47enne del posto, disoccupato, con precedenti di polizia, il quale all’interno di un’abitazione di sua proprietà aveva dato ospitalità, in maniera illecita a 7 cittadini extracomunitari, privi di documenti di identità e irregolari sul territorio nazionale.

Nel corso dell’attività di controllo, eseguita unitamente a una squadra di tecnici verificatori dell’Enel, è emerso che l’abitazione veniva alimentata di energia elettrica mediante la manomissione e l’allaccio abusivo del contatore alla rete elettrica, sottraendo quindi corrente senza alcuna quantificazione dei consumi.

Al termine delle procedure di identificazione dei 7 soggetti stranieri, due di questi risultavano destinatari di misure restrittive. Un 47enne di origine marocchine risultava gravato da un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Prato dovendo scontare un anno e 10 mesi di reclusione per reati in materia di spaccio di stupefacenti commessi nel 2020.

Sul conto dell’altro soggetto, un tunisino di 37 anni, risultava pendente un analogo provvedimento di esecuzione pena, emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, dovendo questi scontare un anno e 8 mesi di reclusione per rapina.

I due arrestati venivano associati rispettivamente nelle case circondariali di Agrigento e Sciacca, mentre gli altri 5 soggetti, di nazionalità egiziana e marocchina di età compresa tra i 21 e 43 anni, venivano segnalati all’Ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento per l’eventuale provvedimento di espulsione o regolarizzazione sul territorio.

Il proprietario dell’immobile, ultimate le formalità di rito, su disposizione della Procura di Sciacca è stato rimesso in libertà in attesa del processo.

Immagine di repertorio