L’integrazione possibile: la storia di Ellison

L’integrazione possibile: la storia di Ellison

CATANIA – Integrazione non è un concetto utopistico, ma qualcosa di realmente possibile; ce lo dimostra Ellison, un immigrato nigeriano che considera ormai l’Italia la sua seconda patria. La sua storia comincia da lontano, come tante altre storie di disperati che, per un motivo o per un altro, arrivano nel nostro paese nella speranza di costruirsi un futuro.

Ellison scappava assieme al cugino dalla Nigeria, paese in cui era abituato a godere di tutti gli onori normalmente tributati ad un membro di una famiglia reale. Purtroppo però una rivolta politica ha rovesciato il governo e ha causato la morte di gran parte delle persone a lui vicine.

Al povero Ellison non è rimasto quindi che scappare alla volta della Libia. Qui l’integrazione per lui è rimasta un traguardo irraggiungibile; i continui disordini nel cantiere in cui intanto aveva trovato lavoro come muratore, la facilità con cui si ricorreva alla violenza e la traballante situazione politica ed economica del paese, hanno spinto Ellison ad affrontare un nuovo viaggio della speranza, ancora una volta assieme al cugino.

Imbarcatosi su una carretta del mare ha raggiunto così l’Italia; ha però dovuto separarsi dal suo congiunto, morto per asfissia nella stiva della nave. L’imbarcazione, intercettata dai nostri militari, è stata intanto dirottata verso un centro di prima accoglienza. Qualche giorno dopo Ellison viene destinato al Cara di Mineo.

Stavolta l’obiettivo integrazione sembra raggiungibile: in breve tempo il giovane nigeriano entra in contatto con la comunità di Sant’Egidio e, dopo un po’, manifesta la volontà di collaborare con i volontari del centro. Il superstite della famiglia regnante di un piccolo villaggio africano sceglie di prestare aiuto ed assistenza ai barboni, impara la lingua italiana, regolarizza la sua posizione, inizia ad apprezzare la nostra cucina, le nostre tradizioni e le nostre usanze.

Ma a fare della Sicilia la sua terra adottiva contribuisce l’incontro con la sua attuale moglie e la sua successiva paternità. Adesso Ellison vive a Catania, oltre ad offrire i suoi servigi come volontario di associazioni benefiche, lavora come intermediatore culturale, ha una famiglia e, sorpresa nella sorpresa, è stato convocato da Papa Francesco per presenziare alla prossima Giornata Mondiale della Famiglia.

A questo invito Ellison ha risposto dapprima con una certa sorpresa, “perché con tanti immigrati Bergoglio vuole incontrare proprio me?” si è chiesto. Poi, riflettendo un po’ si è anche dato una risposta: “Evidentemente devo dedicare la mia vita agli altri“. La storia di Ellison ci mostra che l’integrazione, sociale, religiosa e culturale, è ancora possibile in Italia: basta semplicemente crederci.