Messina, blocco stradale per salvare il Piemonte

Messina, blocco stradale per salvare il Piemonte

MESSINA –Ci aspettavamo ancora più gente, ma chi è accorso a quest’ennesimo grido di dolore, affinché l’ospedale Piemonte non chiuda, si è reso partecipe con l’iniziativa spontanea del blocco di Viale Europa”. Così Marcello Minasi, presidente del comitato “Salvare l’ospedale Piemonte”, ha commentato l’assemblea pubblica convocata dallo stesso comitato presso l’ingresso principale del nosocomio del centro cittadino.

Questa volta, si è posta attenzione alla recente legge per la fusione Irccs Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo”-Ospedale Piemonte, approvata in Commissione Sanità all’Ars e che, secondo il comitato, sancirebbe la soppressione del Pronto Soccorso, conseguenziale alla sparizione di Chirurgia, oltre ad Ostetricia e Ginecologia, Utin e Pediatria.

Sebbene fossero solo alcune centinaia a difendere il Piemonte, si son fatti ben sentire, con un blocco stradale spontaneo del viale Europa che, iniziato sul lato monte-mare alle 16, si è prolungato per due ore, per effetto anche del piccolo corteo che ha raggiunto l’incrocio col viale Italia. Fino a oltre le 18, dunque, il centro cittadino è rimasto paralizzato, con i veicoli deviati dalle forze dell’ordine in altre vie, sia presso la Rotonda, in direzione mare-monte, che all’incrocio con viale Italia, per chi transitava in direzione mare.

Ad accogliere l’invito, la Fpl Uil, la Uil Medici, l’Orsa, il Movimento “Ilferribbottenonsitocca”, il comitato “La nostra città”, le associazioni “La città futura” e “Stai con noi”. Hanno risposto all’appello la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, i consiglieri comunali Rita La Paglia (Dr) e Libero Gioveni (Udc). È intervenuto, inoltre, il sindaco di Villafranca Tirrena, Matteo De Marco, quale rappresentante dei Comuni della Provincia che afferiscono all’ospedale Piemonte.

Con rammarico ha precisato Minasidevo registrare l’assenza della politica, di quella politica che è, invece, presente nell’architettare le proprie manovre. E con tanto dispiacere sottolineo l’assenza del sindaco, Renato Accorinti”. Secondo Silvano Arbuse, componente del comitato, “il tentativo di falsificare la verità non è riuscito: oggi abbiamo avuto l’adesione del messinese attento che segue i fatti della politica. Ribadiamo: è la politica a decidere!”.

Circolano da alcuni giorni schemini – ha aggiunto – sul numero dei posti letto, ma la certezza è che non vi sarà più un Pronto Soccorso e neppure ci sarà più l’ospedale Piemonte: vogliono toglierli persino il nome!”.

Sul confronto previsto martedì prossimo con la deputazione regionale e con il sindaco, Arbuse ha dichiarato: “Spero che questo confronto sia chiarificatore e vengano alla luce le intenzioni della politica messinese e del Governo regionale. Siamo, inoltre, convinti che l’iter legislativo, ancora lungo, sia passibile di aggiustamenti per assicurare l’Emergenza-Urgenza insieme al Polo riabilitativo”.

Altra questione che sta a cuore e su cui Arbuse ha voluto concludere le sue considerazioni, quella riguardante il Punto nascita: “Chiediamo, infine, il mantenimento del Punto nascita: è noto che la normativa ne preveda uno ogni cinquecento parti. E se al Piemonte ci sono mille parti l’anno, è evidente che il suo Punto nascita deve rimanere nel presidio dell’ospedale Piemonte a carico dell’Azienda Papardo-Piemonte“.