Aereo precipita su edificio, parla Carlo Landi generale dell’aeronautica: “Certezze dopo l’analisi della scatola nera”

Aereo precipita su edificio, parla Carlo Landi generale dell’aeronautica: “Certezze dopo l’analisi della scatola nera”

ITALIA – Carlo Landi, generale dell’aeronautica oggi in pensione, spiega a Fanpage.it quanto accaduto – analizzando le prime informazioni certe finora a disposizione – a San Donato Milanese (Milano) dove un piccolo aereo privato è precipitato su un edificio presente in via Marignano.

L’incidente ha provocato la morte sul colpo di tutte le persone presenti a bordo del veicolo: il pilota, i copilota, cinque adulti e un bambino. In base a una prima ricostruzione della vicenda, l’aereo sarebbe decollato dall’aeroporto di Linate ed era diretto a Olbia, in Sardegna.

Ad ora si possono fare solo congetture. Le certezze si avranno solo dopo aver analizzato la scatola nera (già recuperata) che rivelerà ogni manovra fatta dal pilota e se tutti gli apparati elettronici funzionavano o meno. Di certo però possiamo dire che l’aereo è precipitato come fosse un sasso: contro l’edificio ci è arrivato quasi in verticale. Lo dimostrano anche i rottami trovati in una zona limitata dell’area e non sparpagliati in diversi metri“, dichiara.

Può essere successo di tutto: a volte un incidente è dovuto a una catena di eventi. Non parlerei però solo di un guasto al motore: se ci fosse stata un’anomalia al motore (uno solo in questo tipo di velivolo) l’aeroplano sarebbe riuscito a restare in quota ancora qualche minuto grazie alle ali. Tempo magari sufficiente per ritornare in aeroporto. Ci sono buone probabilità che il pilota riesca a far atterrare l’aereo“, aggiunge.

I piloti ci pensano sempre due volte prima di dare l’allarme. Pensano prima a come risolvere il problema: in caso di difficoltà chiedono alla torre di controllo di ritornare in aeroporto. La torre allora chiede al pilota se vuole dichiarare emergenza: se sì partono una serie di procedure. prima tra tutte vengono bloccati altri decolli e atterraggi dando così l’assoluta precedenza all’aereo in difficoltà. Sulla pista poi si attivano vigili del fuoco e ambulanza. Quindi è per questo che i piloti non sempre lanciano il may day“, conclude.

Fonte foto: Ansa.it