Oggi è la giornata mondiale dell’omeopatia, ma questa medicina funziona davvero? Interviene l’esperto – INTERVISTA

Oggi è la giornata mondiale dell’omeopatia, ma questa medicina funziona davvero? Interviene l’esperto – INTERVISTA

CATANIA – Oggi, 10 aprile, si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale dell’omeopatia, in concomitanza con l’anniversario della nascita di Samuel Hahnemann (10 aprile 1755) considerato il fondatore della medicina omeopatica.

Nonostante siano ancora molti i pregiudizi nei confronti della medicina alternativa, quest’ultima diverse volte si è dimostrata essere utile e sfruttabile per ordinarie cure che non necessitano di farmaci “chimici” o per coloro i quali  – a causa di allergie o intolleranze – si ritrovano costretti a non potersi curare con i metodi tradizionali.

Ai microfoni di NewSicilia interviene nuovamente il naturopata catanese Luca Tringali, che in occasione della giornata mondiale della medicina omeopatica si è offerto di sfatare alcuni miti che la riguardano e spiegare in cosa consiste la medicina e quali sono i suoi scopi.

“L’omeopatia consiste, come sostiene Hahnemann, nel somministrare al paziente malato una quantità minima e fortemente diluita della sostanza che in una persona sana causerebbe gli stessi sintomi del paziente malato. La parola stessa Omeopatia è composta dalle parole greche ‘òmios’ e ‘pàthos’ che significa simile sofferenza, concetto cardine dell’omeopatia è infatti che i simili si curano con i simili, spiega.

Omeopatia o farmaci “convenzionali”?

“Sicuramente preferire cure omeopatiche sarebbe un ottimo modo per evitare ‘l’intossicazione farmacologica’ nel nostro corpo. – continua – Ultimamente il dibattito tra medicinali Omeopatici e convenzionali è diventato vero e proprio business, ci sono esempi di case farmaceutiche che condannano l’omeopatia e viceversa. L’unica soluzione concreta sarebbe quella di non generalizzare le casistiche personali di ogni paziente”.

E ancora: “Molte persone a oggi risultato allergiche a principi attivi ricavati chimicamente nei farmaci convenzionali ed è corretto dare la possibilità di curarsi a tutti, come qualche caso in cui il trattamento omeopatico potrebbe risultare ‘debole’ o come direbbero alcuni ‘più utile a prevenire che curare’. Collaborando con la medicina moderna però potremmo avere un effetto più decisivo in entrambi i casi”.

“In quanto una pratica volta alla cura individuale ogni paziente può ricorrere alle pratiche omeopatiche e come nelle terapie di pratiche con farmaci chimici, il soggetto può rispondere alla terapia come non accusare alcun beneficio, prosegue Luca Tringali.

Ma l’omeopatia, nonostante tutto, è purtroppo ancora vista quasi come una sorta di “rimedio casalingo”, poco affidabile e antiquato, ma soprattutto poco utilizzato: “In realtà l’omeopatia è il secondo più grande sistema curativo al mondo, in crescita ogni anno, infatti nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che gli utilizzatori di tali cure sono 600 milioni.

L’omeopatia è una medicina credibile?

“Sono molti gli scettici riguardo le cure omeopatiche, ma fortunatamente sono sempre di più i pazienti che scelgono cure omeopatiche. A dimostrare la credibilità di tali pratiche è il riconoscimento dei preparati omeopatici approvato dal Gennaio 2019 dall’AIFA, questo è un grande passo avanti per gli Omeopati quanto per i consumatori perché ridurrà il costo di produzione aumentando la diffusione sul mercato”, racconta il Naturopata.

Da qualche anno infatti l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha riconosciuto alcuni prodotti omeopatici non più come “preparati” ma come veri e propri “farmaci”, contribuendo a donare veridicità alla medicina.

A diffondere notizie aggiornate sulla questione è anche la FIAMO che raccoglie nozioni mediche, pensieri e strumenti per conoscere l’omeopatia, comprenderla e sfruttarne i benefici. Al suo fianco anche la SIMO, all’interno della quale è accuratamente spiegata la nuova figura del medico omeopata qualificato che ha come obiettivo quello di curare con l’omeopatia se pur con la promessa di riconoscere i limiti del paziente e della condizione da curare e dunque di attingere alla medicina convenzionale se necessario a migliorare il suo stato di salute.

L’omeopatia come opportunità

In questa giornata mondiale della medicina omeopatica, dunque, è importante ricordare che la materia sanitaria è spesso insidiosa, specialmente per quel che riguarda l’industria farmaceutica, ma un pensiero dovrebbe andare anche a chi non può assumere determinati medicinali: è in questi casi che l’omeopatia è indispensabile per curare o almeno lenire dolori e malesseri del paziente, ed è dunque in queste occasioni che l’omeopatia diventa un’opportunità che dovrebbe essere sfruttata al meglio, allontanando pregiudizi e frasi fatte, ma mantenendosi saldi sui princìpi della scienza, riconoscendone anche i limiti.

“L’omeopatia è ormai uno strumento essenziale nella cura Naturale dell’uomo, personalmente sostengo e prediligo il lavoro in sinergia con la medicina moderna per curare al meglio. Avere la possibilità di curarsi con rimedi che hanno un impatto quasi indifferente sul nostro corpo è una cosa da tenere in considerazione, un po’ quello che sosteneva il pioniere dell’omeopatia e medico Samuel Hanemann”, conclude Luca Tringali.

E come disse lo stesso Samuel Hahnemann: Scopo principale ed unico del medico è di rendere sani i malati ossia, come si dice, di guarirli”.

Immagine di repertorio