Palermo, Orlando e Catania presentano il nuovo piano regolatore: “La città diventa policentrica”

Palermo, Orlando e Catania presentano il nuovo piano regolatore: “La città diventa policentrica”

PALERMO – Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giusto Catania hanno presentato le proposte del nuovo Piano regolatore del Comune di Palermo.

Un documento che punta a rendere raggiungibili tutti i servizi della città in quindici minuti, così come dichiarato dal primo cittadino.

Un progetto che, secondo gli auspici dell’assessore Catania, dovrebbe arrivare all’ordine del giorno del Consiglio Comunale nel giro di una ventina di giorni. Dopo di che, qualora l’Aula adottasse l’atto, la cittadinanza potrebbe manifestare le proprie osservazioni ed opposizioni, sfruttando l’attivazione delle clausole di salvaguardia. Quindi, dopo un secondo passaggio in Consiglio, il testo dovrebbe poi andare alla Regione per il relativo decreto.

Le parole di Orlando e Catania

Auspico che possa essere approvato entro la fine della consiliatura – dichiara Giusto Catania -. Penso che questo sia un passaggio storico perché si completa un percorso iniziato con l’assessore Giuffrè, poi continuato dagli assessori Gini ed Arcuri. Io ho concluso questo piano e ho messo la firma all’atto deliberativo”.

Il consiglio comunale può passare alla storia come uno dei pochi che possa adottare un piano regolatore. C’è un anno di tempo. Io penso che in 15-20 giorni possa essere all’ordine del giorno in Aula”.

È un momento importante nella vita della città per rendere urbanistica quella che è una visione di città – commenta Leoluca Orlando -. La nostra delibera costituisce il passo finale della preparazione del prossimo Piano Regolatore Generale. Abbiamo ispirato questo piano regolatore ad alcuni principi, ad esempio a quello della limitazione di sfruttamento del suolo, perfettamente in sintonia con la rigenerazione urbana”.

Le proposte del Piano regolatore

Tra le idee inserite nel piano regolatore, particolare attenzione viene destinata all’edilizia sociale, cioè alla riqualificazione già urbanizzate ma in stato di abbandono. Su di esse, dovrebbero essere resi disponibili 1500 alloggi da destinare alle famiglie maggiormente in difficoltà.

Il punto di partenza del piano regolatore è che il centro storico non è più periferia – dichiara Orlando -. C’è una ripresa di presenza abitativa nel centro storico ed essa deve essere agevolata”.

Tra gli interventi più interessanti, vi è un master plan destinato alla Costa Sud, basato su cinque ambiti: Foce dell’Oreto, Maredolce, Sperone, Bandita ed Acqua dei Corsari. Ad esso si ricollega il progetto, di cui si stanno facendo le relative valutazioni con l’Autorità Portuale, di un collegamento sotterraneo fra il Porto e viale Francia, per permettere ai tir di avere una linea diretta di uscita dal centro.

Il Piano Regolatore è 1:2000, di grande dettaglio – dichiara Giusto Catania -. Entriamo quasi nelle case delle persone. Questo perchè si sceglie di rinunciare alla pianificazione particolareggiata. Un piano regolatore ecologico e che tutela le fasce sociali più deboli. Si fonda sul consumo zero di territorio”.

Una visione di città bio-ecologica quindi, così come è stata definita da Orlando e Catania, attenta alla vita e ai rapporti ecologici ed ambientali. Un piano che investe sul green, prevedendo nuovi parchi, investendo su alcuni parchi urbani come quello di Villa Turrisi.

Un investimento di natura produttiva e turistica. In tal senso, assume una valenza strategica la moltiplicazione dei centri storici, tutelando il carattere originario del paesaggio ed investendo sulla pedonalizzazione delle borgate marinare, nonché la previsione del progetto della funivia che dovrebbe collegare Monte Pellegrino alla città, in modo da poterne sfruttare le caratteristiche paesaggistiche come volano turistico.

Un piano che investe molto sulla mobilità, con ampliamento aree pedonali, che tutela ad esempio le scuole con la previsione di fasce di rispetto pedonali. Previsto un investimento su viale Regione Siciliana, con due grandi interventi, tra cui la previsione del nuovo ponte sull’Oreto a Falsomiele-Bonagia.

Inseriti anche una serie di elementi urbanistici nelle borgate, da utilizzare per dare aree alle vie strette di alcuni quartieri, anche come future vie di fuga per i piani di Protezione Civile.

Ci sono alcune aree della città, e Boccadifalco, è una di quelle, che hanno un’organizzazione urbana complessa, con strade molto strette – dichiara Catania -. Il Genio civile ha sottolineato l’importanza di intervenire in queste aree al fine di favorire le vie di fughe, L’intervento sulla Conigliera servirà ad esempio a permettere l’utilizzo di nuove strade, che utilizza porzioni di nuove strade che già esistono (interrotte o strade da allargare). Viene fatto a Cruillas, in via Paruta, spezzoni di strade che già esistono. Dare una linearità a questi spezzoni di strade in cui c’è la necessità di unire queste strade per garantire continuità viaria”.

Pietro Minardi