Noto, cavalli maltrattati per organizzare le corse clandestine

Noto, cavalli maltrattati per organizzare le corse clandestine

NOTO – Nella giornata scorsa, agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto (Siracusa), coadiuvato da personale medico dell’ASP (Dipartimento di prevenzione Servizio veterinario-Sanità Animale) hanno eseguito mirati controlli, in una stalla destinata ai cavalli, finalizzati a contenere il fenomeno delle corse clandestine, praticate soprattutto nelle aree montane e collinari del territorio, beneficiando di una fitta schiera di sostenitori, stante il giro di scommesse che gravita intorno al fenomeno delle competizioni illegali.

In particolare, gli investigatori hanno effettuato un sopralluogo presso un fondo privato, sito in località Coffitella, documentando il loro intervento con riprese video fotografiche.

Nella stalla, in tre differenti ricoveri, si è accertata la presenza di 3 equini (un cavallo dal mantello baio – di sesso femminile, chiamata “Gatta nera”, un cavallo baio – maschio ed un cavallo sauro maschio chiamato “King Nelson”) che venivano sottoposti a prelievi ematici alla ricerca di probabili sostanze dopanti.

Da accertamenti svolti in banca dati, si evinceva che i proprietari, tutti riconducibili alla consorteria mafiosa dei Pinnintula (Trigila), non risultavano censiti, ovvero dotati di codice aziendale per la regolare detenzione dei cavalli.

Nel corso della perquisizione, operata d’iniziativa dal personale di Polizia, sono stati rinvenuti, all’interno di un armadietto, 9 flaconi di farmaci che venivano prelevati dagli operatori sanitari per essere sottoposti ai dovuti accertamenti di laboratorio.

Si procedeva, infine, alla contestazione delle violazioni riscontrate per la mancanza del codice di registrazione aziendale per il possesso, la detenzione e l’allevamento degli equini, per un ammontare complessivo di oltre 9.000 euro.

I controlli della Polizia di Stato verranno ulteriormente intensificati al fine di tutelare i cavalli intesi quali animali senzienti, capaci di provare sofferenze, prevenendo così fenomeni di maltrattamento e lucroso sfruttamento degli stessi.