A 19, autotrasporto e istituzioni uniti per superare l’emergenza

A 19, autotrasporto e istituzioni uniti per superare l’emergenza

CATANIA – Sono numerose e precise le cose da fare che, in una riunione tenutasi al Comune di Catania tra i rappresentanti delle Istituzioni cittadine e i rappresentanti delle autorità portuali e della CCIAA da una parte, ed i rappresentanti delle associazioni che organizzano l’autotrasporto, ne sono committenti o comunque contano su tale modalità di trasferimento delle merci per mandare avanti le proprie attività, sono stati individuate come urgenti e indifferibili. La riunione ha visto la partecipazione dell’assessore alle Attività produttive Angela Mazzola, che ha rappresentato il sindaco Bianco che non ha potuto partecipare per impegni istituzionali. Per le Istituzioni portuali e la CCIAA di Catania erano presenti il commissario del porto Cosimo Indaco, l’avv. Davide Romano, in rappresentanza dell’Autorità Portuale; il capitano Andrea Zanghì, in rappresentanza della Capitaneria e il dott. Franco Virgillito, per la Camera di Commercio. Per il mondo dell’autotrasporto hanno partecipato alla riunione Anita, Confartigianato Trasporti, Fita-Cna e Transfrigoroute Italia Assotir – rappresentata dal vicepresidente nazionale Giuseppe Bulla. Per il mondo produttivo etneo, infine, erano presenti i rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Lega delle Cooperative e Clai.

Tutti i partecipanti alla riunione hanno evidenziato che i veicoli industriali, così come i bus granturismo, si troveranno a subire un notevolissimo esborso economico connesso all’allungamento delle percorrenze dovuto alla necessità di deviare pressoché obbligatoriamente sui soli due percorsi che risultano praticabili per i veicoli di peso e dimensioni elevate : CT x ME x PA x TP, per il traffico da e per il versante tirrenico della Sicilia e CT x CL x AG x PA o TP per i traffici destinati al versante meridionale dell’isola. Ma ancor più grave sarà l’aggravio connesso al fatto che, tale allungamento delle percorrenze, che comporta anche un notevole abbassamento della velocità commerciale, si riverbererà sui tempi di guida e di riposo dei conducenti, tanto da impedire loro di raggiungere, nel rispetto delle previsioni dei regolamenti, le destinazioni finali. Né, ovviamente è ipotizzabile che a ciò si possa far fronte utilizzando per questi servizi il doppio equipaggio.

Alla luce di queste premesse, i punti su cui hanno unanimemente convenuto i numerosi partecipanti alla riunione, possono essere sostanzialmente così riassunti:

a. Porre in essere una continua e costante attività di monitoraggio dei lavori di ripristino autostradale e, soprattutto, nell’immediato, di realizzazione della “bretella” che dovrebbe consentire l’aggiramento del viadotto pericolante.

b. Lanciare la sfida all’ANAS per una vera e propria “operazione verità” che permetta di conoscere se, quali e quante siano le situazioni a rischio nelle infrastrutture viarie isolane e, in particolare su eventuali pericoli, in termini di sicurezza, che possano incombere sulla rete autostradale Palermo – Catania nel tratto di Resuttano, tenuto conto del restringimento della carreggiata per ben 2 ½ km da circa 18 anni.

c. Pretendere un intervento politico ed amministrativo delle competenti Istituzioni ed aziende, sia per sospendere i pedaggi autostradali in Sicilia fino a quando sia superata l’attuale emergenza, sia per ripristinare l’ecobonus marittimo – fermo dal 2010 – fondamentale per consentire alle imprese di autotrasporto di bilanciare le differenze che emergono, in termini di costi, con le nuove obbligatorie tratte da percorrere su strada. A tal fine occorre tener conto, oltre ai costi notevoli che non tutte le aziende sono in grado di sostenere per l’imbarco, anche delle limitazioni che la soluzione marittima può fornire a quei trasportatori che, con carichi in ATP o provenienti dal mercato di Vittoria per quello di Fondi, sono ancor oggi costrette alla rete stradale per i tempi di resa strettissimi. Infine c’è da considerare che, malgrado l’efficienza dimostrata fino ad ora dal Porto di Catania, quale terminale delle “Autostrade del mare” occorreranno veri e propri salti mortali per far fronte ad un aumento eccezionale di traffico che si dovesse determinare a causa dell’emergenza.

d. Infine, i rappresentanti dell’autotrasporto e del mondo produttivo etneo, partecipanti alla riunione hanno espresso la propria disponibilità a sostenere iniziative di “Class Action” nell’interesse della categoria.

La riunione si è conclusa con l’affidamento al prof. Bulla, vicepresidente nazionale di Transfrigoroute Italia Assotir del compito di sintetizzare le richieste da sottoporre al sindaco Bianco, per ottenere, nel più breve tempo possibile, risposte precise sui singoli problemi evidenziati ed impegni formali e pubblici per il loro superamento.