Analisi indice nazionale dei prezzi al consumo, l’Istat: “Stabili i prodotti alimentari e cura della persona, ma in flessione quelli ad alta frequenza”

Analisi indice nazionale dei prezzi al consumo, l’Istat: “Stabili i prodotti alimentari e cura della persona, ma in flessione quelli ad alta frequenza”

ITALIA – Come ogni mese l’Istituto Nazionale di Statistica provvede a stimare l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) che, a Novembre, al lordo dei tabacchi, ha registrato una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua (da -0,3% di ottobre), confermando la stima di alcune settimane fa.

L’inflazione, come riportato nel Report dagli esperti, rimane negativa per il settimo mese consecutivo e la causa sarebbe da addebitarsi prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (-8,6%, da -8,7% di ottobre). La flessione, però, sembra lievemente attenuarsi rispetto al mese scorso e questo lo si deve ai prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che passano da +0,1% a +0,7%, e al calo meno marcato di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da -2,0% a -1,6%).

Ma gli esperti spiegano: “L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,2% a +0,4% e da +0,5% a +0,6%.

La diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,0%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%), solo in parte – sottolinea l’Istat – compensata dall’aumento dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%). L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo“.

Per quanto riguarda invece l’andamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, fortunatamente questi ultimi rimango stabili a +1,2%. Ciononostante i prodotti ad alta frequenza d’acquisto continuano a registrare una flessione (da -0,2% a -0,3%).

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua.

Infine, “l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua (da -0,6% di ottobre), confermando la stima preliminare – continua l’Istat –. La flessione meno marcata si deve per lo più alle dinamiche dei prezzi delle stesse componenti merceologiche che spiegano l’attenuarsi della diminuzione su base annua dell’indice NIC, ma con un’amplificazione dei loro effetti dovuta al maggior peso con cui queste componenti contribuiscono per l’IPCA alla variazione dell’indice generale“.

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