Le rubano il cellulare in spiaggia, i carabinieri glielo ritrovano: lieto fine per una turista napoletana

Le rubano il cellulare in spiaggia, i carabinieri glielo ritrovano: lieto fine per una turista napoletana

SIRACUSA – Termina con un lieto fine la disavventura vissuta a Siracusa lo scorso agosto da una turista napoletana. La giovane era venuta in vacanza con l’intento di godere delle celebri bellezze aretusee e aveva preso alloggio nell’isola di Ortigia. Si sa che quel quartiere offre per così dire il meglio della città, per un turista: bellezze artistiche, eccellenze culinarie e anche la possibilità di immergersi nel mare, essendo presenti delle spiagge. Così la ragazza si era recata sulla nota spiaggia di Calarossa, sperando di trascorrere un’intera giornata di relax.

Purtroppo però, mentre faceva il bagno, qualcuno aveva deciso di approfittare della sua buona fede sottraendole proditoriamente lo zainetto lasciato sullarenile. Un danno non da poco, visto che all’interno vi erano diversi effetti personali e anche un costoso cellulare IPhone X. Amareggiata per l’accaduto, alla giovane non era rimasto che rivolgersi ai carabinieri della locale Stazione e presentare denuncia di furto, lasciando poi la città con un ricordo meno dolce del previsto e forse con poche speranze di recuperare il maltolto.

I militari hanno però subito attivato le indagini per rintracciare la refurtiva e individuare l’autore del misfatto, non con atteggiamento di routine, ma con convinzione. Dopo mesi di attesa il cellulare rubato ha dato segni di vita, avendolo il presunto ricettatore riacceso e utilizzato con una nuova scheda telefonica. È stato così possibile per i carabinieri rintracciarlo e eseguire una perquisizione nellabitazione delluomo, durante la quale è stato ritrovato il cellulare rubato alla donna.

Per il soggetto, S.C., 43 anni, cittadino romeno, già noto per altri precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è scattata così la denuncia in stato di libertà per ricettazione. Il cellulare verrà ora restituito alla vittima, cercando così di cancellare quello che è stato probabilmente l’unico ricordo negativo della sua permanenza nella città aretusea.