Pescatori  siciliani sequestrati in Libia, parla il vicepremier Ahmed Maitig: “Ci sono delle questioni legali da risolvere”

Pescatori siciliani sequestrati in Libia, parla il vicepremier Ahmed Maitig: “Ci sono delle questioni legali da risolvere”

PALERMO – Arrivano dichiarazioni dal governo libico sulle attuali condizioni dei 18 marittimi, a bordo di due pescherecci siciliani, Antartide e Medinea, sequestrati in Libia, ormai più di 2 mesi.

A parlare, in occasione dei Med Dialogues 2020 di Roma, il vicepremier del governo di accordo nazionale Libico, Ahmed Maitig, che ha spiegato che il Gabinetto è consapevole che la questione dei pescatori è una questione umanitaria e che tutti vogliono tornare in Sicilia, ma ha sottolineato che allo stesso tempo vi sono comunque delle questioni legali tra le due nazioni che devono essere rispettare.

I marittimi, ha poi ribadito il vicepremier, sarebbero “entrati illegalmente in acque territoriali libiche” e pertanto sono stati fermati. In ogni caso, secondo quanto dichiarato, il vicepresidente starebbe lavorando sulla problematica, ma sarebbe anche sicuro di poter risolvere il problema al più presto.

Intanto in una situazione problematica e farraginosa, il mese scorso, sono anche arrivati gli aiuti dalla Sicilia, la terra dei sequestrati, provenienti nello specifico da Mazara del Vallo (Trapani). Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha già firmato i bonifici relativi ai contributi da 2mila euro da destinare alle famiglie dei pescatori bloccati in Libia.

Immagine di repertorio