Tutti i Santi e Festa dei Morti in Sicilia, tra tradizione religiosa e leggende

Tutti i Santi e Festa dei Morti in Sicilia, tra tradizione religiosa e leggende

PALERMO – La commemorazione di Tutti i Santi e della Festa dei Morti, l’1 e il 2 novembre, in Sicilia inizia ufficialmente un periodo di celebrazioni invernali ricco di ricorrenze e vacanze, anche se quest’anno avranno un sapore e un’atmosfera diversa rispetto a quelli passati.

L’1 novembre è dedicato alla celebrazione dei martiri che non è un’esclusiva della Chiesa cattolica, ma una ricorrenza comune a più religioni. Le prime tracce di questo tipo di celebrazione risalgono al IV secolo.

La storia di Ognissanti e della celebrazione di morti

Nella Chiesa Cattolica fu Papa Gregorio III a scegliere il 1° novembre come data per la consacrazione “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo“.

Tale ricorrenza ebbe un riscontro positivo nei secoli successi e ai tempi di Carlo Magno era già ampiamente celebrata. Nell’835 con il decreto emesso su richiesta del papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi, divenne festa di precetto.

Il giorno successivo è dedicato alla commemorazione dei defunti (in latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum, ossia Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti). Anticamente la festa era preceduta da una novena (un’attività di devozione cristiana che consiste principalmente nel recitare preghiere ripetute per nove giorni consecutivi, prima di una Solennità o della ricorrenza della morte di un santo ndr) e celebrata con il colore viola, lo stesso della penitenza, dell’attesa e del dolore, utilizzato durante i funerali.

La festa dei morti entra nel vivo la notte a cavallo tra giorno 1 e 2 novembre quando i defunti “fanno visita” ai propri cari in vita portando doni. La mattina del due, invece, è dedicata alla visita dei defunti al cimitero dove per tradizione i parenti pongono dei crisantemi sulle tombe, fiori tipici della celebrazione dei defunti.

La leggenda del crisantemo

Il crisantemo, o margherita a 16 petali, venne introdotto in Europa alla fine del 1770 arrivando prima in Francia, poi in Inghilterra e in Italia. Inizialmente era considerata una vera e propria specie esotica, ma col passare del tempo divenne parte integrante della tradizione nostrana.

La leggenda narra che una bambina venne raggiunta da uno spirito mentre vegliava disperata sulla madre in fin di vita e le lasciò in dono una margherita. Le spiegò che gli spiriti le avevano concesso di restare accanto alla madre per tanti giorni quanti erano i petali del fiore. La piccola, pur di prolungare la vita della madre, decise di tagliare ogni petalo in piccole strisce. Quando la morte giunse vide il fiore con un numero infinito di fiori, concedendo ulteriore tempo a madre e figlia.

Per questo motivo il suo significato simbolico più profondo, però, è la raffigurazione dell’immortalità dell’anima.

La festa in cucina

In Sicilia ogni ricorrenza è inevitabilmente legata alla cucina che diventa una parte integrante della celebrazione delle festa.

La tradizione infatti prevede anche la preparazione e la degustazione di prodotti tipici come i pupi ri zuccuru (bambole di zucchero), preparate interamente con lo zucchero, dipinte a mano. Anche le ossa ri mortu (le ossa dei morti) sono biscotti tipici di questo periodo. Infine, la frutta di martorana preparate con farina di mandorle e zucchero.

Commemorazione dei defunti a Catania

Quest’anno, in occasione della commemorazione dei defunti, l’amministrazione Comunale ha messo in atto azioni finalizzate a garantire la sicurezza emanando un’ordinanza un’ordinanza che dispone misure organizzative finalizzate a evitare assembramento di visitatori.

Fonte foto: Pixabay.com