Palermo, insegnanti in piazza contro il decreto “buona scuola”

Palermo, insegnanti in piazza contro il decreto “buona scuola”

PALERMO – Docenti ed insegnanti contro la “buona scuola” di Matteo Renzi.

È questo il motivo del sit-in organizzato per il 2 aprile davanti all’Usr di via Fattori, a Palermo, dall’associazione “Insegnanti in movimento” unitamente al gruppo “Docenti immobilizzati”.

Anche quest’anno migliaia di docenti di ruolo, bloccati da anni in varie province italiane, parteciperanno alle operazioni di mobilità, consapevoli che, a causa della irrisoria consistenza dell’attuale organico di diritto, non riusciranno ad ottenere il trasferimento nella provincia di residenza così da ricongiungersi alle proprie famiglie, con conseguenti disagi di ogni genere.

La tanto sbandierata riforma della “buona scuola”, contenente tra l’altro un piano straordinario di assunzioni dei docenti precari, ha di fatto scatenato una guerra tra poveri:
da una parte ci sono i docenti di ruolo, che da anni chiedono il trasferimento nella provincia di residenza e da anni vengono puntualmente ignorati perché, si dice, non ci sono i posti disponibili.

Dall’altra parte ci sono i docenti precari tra i quali, peraltro, si sono formate due fazioni, i docenti vincitori di concorso e i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
Tutti gli uni contro gli altri alla ricerca di una stabilità lavorativa.

Sono 5 i punti in cui si articolano le richieste degli insegnanti:

1. Il ddl “La buona scuola” deve prevedere un piano straordinario di mobilità interprovinciale, già a partire dalle operazioni in corso di espletamento riferite al CCNL sulla mobilità del personale docente ed educativo della scuola, firmato tra il governo e le organizzazioni sindacali di categoria nell’anno 2015, su tutti i posti vacanti e disponibili del neocostituito organico dell’autonomia così da non eludere il principio del previo esperimento delle procedure di mobilità;

2. Il decreto dovrebbe essere convertito in legge in tempi successivi a quelli riferiti alle operazioni di mobilità, rendendo necessario riaprire i termini del CCNL sulla mobilità 2015 al fine di procedere ad un piano straordinario di mobilità interprovinciale su tutti i posti vacanti e disponibili trasformati da organico di fatto a quello di diritto così da non eludere il principio del previo esperimento delle procedure di mobilità;

3. Il ddl “La buona scuola”, non dovrebbe prevedere, dall’anno scolastico 2015/2016 in poi, albi territoriali per gli insegnanti di ruolo in mobilità interprovinciale ma dovrebbe continuare a seguire l’attuale sistema di contrattazione tra il governo e le organizzazioni sindacali, garantendo la possibilità del trasferimento definitivo nella provincia richiesta escludendo pertanto un’assegnazione provvisoria di durata triennale conferita dal dirigente scolastico;

4. Il ddl dovrebbe anche prevedere l’abolizione del vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo;

5. E infine, sempre secondo le richieste delle due associazioni, dovrebbe contenere il blocco delle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni, per l’anno scolastico 2015/2016 e per i futuri anni scolastici. Avvicinamento necessario per tutti coloro che devono ricongiungersi ai familiari (con legge 104, genitori anziani, mogli, mariti e figli etc..).

 Insomma tante ed esigenti le richieste dei docenti che, ancora una volta, scenderanno in piazza per far sentire la propria voce e per combattere per i propri diritti.