Catania, la commissione servizi sociali chiede il decentramento amministrativo

Catania, la commissione servizi sociali chiede il decentramento amministrativo

CATANIA – La commissione servizi sociali, presieduta dalla consigliera Erika Marco, chiede di fare del decentramento amministrativo uno dei punti di forza di questa amministrazione per garantire più servizi ai cittadini nonché uno snellimento delle pratiche burocratiche”.

Tutti i consiglieri della commissione (Sebastiano Anastasi, Antonino Manara, Giovanni Marletta, Riccardo Pellegrino, Francesco Petrina, Elena Ragusa, Massimo Tempio, Francesco Trichini, Beatrice Viscuso, Antonino Vullo) sono concordi nel ritenere essenziale il decentramento per garantire servizi in tutta la città non ingolfando, così, il centro storico.

“Pensiamo ad esempio all’ufficio Tarsu – spiegano i consiglieri – ubicato a Palazzo dei Chierici e al caos che spesso si registra: infatti nei periodi in cui si è chiamati a pagare questo tributo, gli uffici (tra l’altro al secondo piano e non facilmente raggiungibili da tutti) si ingolfano con cittadini che chiedono informazioni, personale oberato di lavoro, lunghe file e lamentele che potrebbero benissimo evitarsi se si delocalizzasse nelle circoscrizioni”.

“Per questo motivo – aggiungono – riteniamo necessario, così come già intrapreso dall’assessore al decentramento Marco Consoli che spesso ha incontrato i presidenti delle circoscrizioni, di avviare un progetto che preveda uffici e servizi nelle sei municipalità della nostra città: solo così i cittadini possono avere più servizi e possono essere maggiormente aiutati poiché si evitano le lunghe file che spesso si registrano negli uffici centrali”.

La proposta avanzata, secondo la commissione, darebbe linfa vitale alle municipalità che rappresentano un elemento importante nella macchina organizzativa del Comune.

“Non dimentichiamo – conclude la nota – che il decentramento amministrativo è uno strumento utile per avvicinare la cittadinanza all’amministrazione e per costruire processi di partecipazione attiva al governo della città. Così come hanno fatto le grandi metropoli europee, Catania deve adeguarsi per divenire nel più breve tempo possibile una città policentrica nell’ottica della città metropolitana”.