Il sindaco di Mineo: “Vogliamo trasparenza, pronti a revocare appalto del Cara”

Il sindaco di Mineo: “Vogliamo trasparenza, pronti a revocare appalto del Cara”

MINEO –  “Sono grata a Cantone per aver preso in considerazione Mineo”. Sono le parole di Anna Aloisi, sindaco del comune catanese che commenta la scelta di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione.

Cantone senza pensarci due volte ha inviato alle Procure di Catania e Caltagirone la documentazione sulla gara d’appalto per il Cara, presentata ad aprile scorso, da cui emerge, secondo l’Authority, che essa è “illegittima” e lede i principi di “concorrenza” e “trasparenza”.

Una vicenda scottante che fa uscire male ancora una volta il centro di prima accoglienza, già nell’occhio del ciclone per l’inchiesta “Mafia Capitale”, in cui è rimasto coinvolto Luca Odevaine, dipendente del Cara di Mineo. 

Il sindaco Aloisi aggiunge “Il giudizio è severo e non smonta soltanto l’appalto di Mineo, ma tutti gli appalti fino ad oggi esperiti dal ministero dell’Interno tramite le diverse prefetture italiane, per l’affidamento della gestione dei centri di accoglienza fino ad oggi assegnati in maniera unitaria e mai a lotti.

Troppe ombre e poche luci. Solo lo scorso tre marzo, infatti, dopo l’istanza di precontenzioso proposta dalla Società Cot (cooperativa esclusa dal bando pubblicato dal consorzio di Comuni “Calatino terra d’accoglienza”), è arrivato il verdetto: la gara d’appalto non va… è illegittima.

Questo pronunciamento ci consente di intraprendere azioni utili – conclude il primo cittadino –  compresa la possibile revoca dell’appalto e rimuove ogni dubbio sulla volontà di garantire una gestione trasparente delle procedure“.