L’Istituto Cannizzaro di Catania non si ferma: ottimizzato robot per le gare Rescue Line di Robocup

L’Istituto Cannizzaro di Catania non si ferma: ottimizzato robot per le gare Rescue Line di Robocup

CATANIA – Il Cannizzaro non si ferma.

Durante queste lunghe settimane di quarantena il Cannizzaro di Catania, diretto dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Giuseppina Montella, ha potuto mettere a punto l’ultima versione del robot per le gare Rescue Line di Robocup.

I vecchi sensori di colore, utili ad individuare i semafori durante il percorso di gara, e dunque fondamentali, sono stati sostituiti con due sensori molto più efficienti e precisi e sono stati spostati sotto il robot al posto del pacco batterie.

Pertanto è stato necessario riprogettare un nuovo telaio senza l’alloggio inferiore per le batterie ma con un apposito spazio per alloggiare i sensori di colore.

Grazie alla preziosa collaborazione con lo studente Jonathan Musumeci è stato pertanto possibile riprogettare e ristampare con stampanti 3D questi componenti.

Per supportare i due nuovi sensori che comunicano tramite porta seriale, è stato necessario aggiungere due schede arduino nano, una per ogni sensore. Questo poiché ogni scheda arduino possiede una sola porta seriale di comunicazione.

Il Prof. di Elettronica Francesco Morabito, nello specifico ha progettato e stampato il circuito di interfaccia per mettere in comunicazione le due schede arduino nano con la scheda arduino uno. Le due schede arduino nano comunicano con la scheda centrale arduino uno tramite porte analogiche appositamente riconfigurate.
E dunque i sensori di colore, destro e sinistro mandano il segnale alla scheda arduino nano corrispondente ed ognuna delle due schede nano, invia infine il segnale al cervello centrale che è la scheda arduino uno.
Grazie alle stampa 3D abbiamo potuto realizzare inoltre il supporto per alloggiare il pacco batterie sopra la scheda arduino uno.

Abbiamo inoltre progettato il braccio meccanico che dovrà raccogliere i “feriti” nell’area di salvataggio del campo di gara.

È stato aggiunto un sensore infrarossi basso per individuare eventuali oggetti da raccogliere nel percorso di gara. Infine l’assemblaggio e lo sviluppo di tutto il software in linguaggio C è stato curato dal Prof. Massimo Orazio Spata in stretta collaborazione con i suoi studenti di Informatica.