Cassa integrazione in Sicilia, dipendenti della Regione chiedono 10 euro in più per ogni pratica analizzata

Cassa integrazione in Sicilia, dipendenti della Regione chiedono 10 euro in più per ogni pratica analizzata

PALERMO –Chiedere un bonus aggiuntivo di 10 euro per ogni pratica di cassa integrazione analizzata è vergognoso, sembra quasi una speculazione, se pensiamo a quei siciliani che in questo difficilissimo momento storico non sanno come fare la spesa. I dipendenti della Regione hanno già lo stipendio e per le ore in più è già previsto lo straordinario, stanno lavorando in smart working e l’esame delle pratiche rientra nel loro lavoro. Vogliamo ancora sperare che l’assessore regionale del Lavoro, Scavone, faccia scelte responsabili, come aumentare finalmente la dotazione di personale al dipartimento, anziché dare qualche mancetta per accontentare questa richiesta dei sindacati”.

Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, intervenendo ancora sulla questione dei ritardi sulla cassa integrazione in deroga. “Si sta continuando a perdere tempo – aggiungono – sulle spalle dei lavoratori siciliani che ancora non hanno ricevuto gli assegni.

La Regione trasmette a ritmi lentissimi le pratiche all’Inps. Non si è stati capaci di mettere a punto per tempo una macchina organizzativa efficiente, né dal punto di vista informatico né dal punto di vista del numero di dipendenti. Circa 4.000 le pratiche analizzate dai 132 dipendenti, su 37.000 richieste di imprese che riguardano 139.000 lavoratori. Con questo ritmo passeranno mesi.

Ma chi ha realizzato questa piattaforma informatica che sta andando così male e che sta bloccando tutto? L’assessore Scavone venga domani in aula a riferire, dia risposte certe e dica subito come intende rimediare. Oppure tragga le conclusioni di una vicenda che suona sempre più come il fallimento del suo ruolo politico”, concludono i deputati.

Ad intervenire sulla questione è anche il sindaco di Messina Cateno De Luca: “La porcheria dei sindacati che chiedono alla Regione come riconoscimento per i dipendenti un bonus di 10 euro per ogni pratica analizzata è una vergogna. Mentre a seguito dell’emergenza da Covid-19 si registrano circa 130mila siciliani in attesa della cassa integrazione, all’Inps domenica sera erano state analizzate poco più di 9 mila pratiche? È una schifezza che coinvolge sia le Istituzioni che i sindacati. Le Istituzioni perché non rinunciano alla mala burocrazia che sta uccidendo i siciliani, i sindacati perché ci marciano contribuendo ad alimentare il sistema con porcherie come il pizzo per la cassa integrazione”.

Si ricorda che lo stallo è a monte, alla Regione – continua il Primo cittadino – in cui ci si è mossi con lentezza e in ritardo. Non bastano le soluzioni proposte, con l’aggiunta di un centinaio di unità ai dipendenti che starebbero lavorando allo smaltimento delle pratiche. In questa fase di guerra al Coronavirus è doveroso sospendere la legge Bassanini, con la quale si conferiscono poteri rilevanti e talvolta superiori ai dirigenti amministrativi. È opportuno che si prenda una decisione: morire per il virus o per la burocrazia? Se la classe politica ha bisogno dello scudo della burocrazia come protezione è logico che è prigioniera dei porci comodi dei burocrati.

Per tale motivo chiedo – conclude il Sindaco peloritano – a chi comanda sopra le nostre teste, nell’ottica della semplificazione amministrativa, di nominare per la Fase 2 più soggetti attuatori a livello centrale, conferendo ai presidenti di regione ed a tutti i sindaci, poteri attuativi con relativo portafoglio. Inoltre, per chi sbaglia che siano previste pene decuplicate: non è possibile che i soldi delle casse statali non arrivino subito nelle tasche dei cittadini. La gente è disperata”.

Immagine di repertorio