Pregiudicato con una “passione” per l’arte: presunti reperti di epoca greca trovati durante una perquisizione domiciliare

Pregiudicato con una “passione” per l’arte: presunti reperti di epoca greca trovati durante una perquisizione domiciliare

LICATA – Complessivamente 24 fibule di varia grandezza e forma, orecchini, vasi in terracotta, grandi e piccoli, lucerne, sigilli di piombo, frammenti di antichi utensili da cucina, cerchi di bronzo a formare bracciali, oltre a elementi di piombo e bronzo. Tutto di probabile epoca greca. Questo il prezioso bottino trovato in casa di un pregiudicato di Licata (Agrigento) dai carabinieri a seguito di un vero e proprio blit. Trovato anche un metal detector. Ora la parola passa agli esperti.

Anche in questo periodo di isolamento caratterizzato da incessanti servizi preventivi finalizzati al rispetto delle normative di contrasto al Coronavirus, non si interrompono infatti i filoni investigativi e le attività di tutela del patrimonio culturale, che portano i loro preziosi frutti.

Proprio una di queste indagini, condotta dai carabinieri della Sezione Operativa della compagnia di Licata, nata da una complessa e prolungata attività informativa, si è conclusa ieri quando i militari hanno effettuato blitz a casa di un noto pregiudicato licatese 55enne, conosciuto nel suo ambiente per le sue “attenzioni” per il mondo dell’arte.

I movimenti sospetti dell’uomo negli ultimi giorni, hanno infatti portato i militari a effettuare una perquisizione domiciliare. Appena entrati nell’abitazione, proprio all’ingresso, i militari hanno subito trovato un metal detector professionale, di quelli utilizzati per cercare, appena sotto la superficie, reperti metallici di vario tipo. Dopo questo primo indizio, hanno capito di essere sulla strada giusta e i loro sospetti hanno iniziato ad assumere una forma concreta mentre proseguivano nella perquisizione. Poco dopo, infatti, ecco spuntare i primi reperti archeologici, abilmente nascosti in vari angoli della casa, dove nessuno, almeno questo avrà pensato il padrone di casa, avrebbe potuto trovarli. Tra la pasta, nei cassetti, sotto uno strato di terra nei vasi delle piante. E ancora, tra il sale e lo zucchero. Insomma, tutto ben nascosto prima di poter smerciare il prezioso bottino.

Il “tesoro” ritrovato dai carabinieri comprende oggetti antichi di ogni tipo, tutti presumibilmente risalenti al periodo degli insediamenti greci: come detto, ben 24 fibule di varia grandezza e forma, orecchini, vasi in terracotta grandi e piccoli, lucerne, sigilli di piombo, frammenti di antichi utensili da cucina, cerchi di bronzo a formare bracciali, oltre a elementi di piombo e bronzo, che sarà compito degli archeologi catalogare e definire. Tutti i reperti sequestrati, infatti, verranno sottoposti ad attenta perizia.

Il 55enne cacciatore di reperti, invece, è stato denunciato alla Procura della repubblica di Agrigento e dovrà rispondere di detenzione illegale di reperti archeologici.