Palermo, studenti in piazza “contro la Buona Scuola”

Palermo, studenti in piazza “contro la Buona Scuola”

PALERMO – “Ci opponiamo sempre con la stessa fermezza a un’impostazione manageriale della scuola pubblica affidata dallo Stato ai privati e a una scuola che dà il benvenuto agli studenti nel mondo del lavoro gratuito, definito apprendistato, ma che altro non è che puro sfruttamento”.

Con queste parole Michele Minardi, uno dei rappresentati degli studenti dei licei palermitani, annuncia la partecipazione delle scuole del capoluogo al corteo “contro la Buona Scuola”, che sta marciando in queste ore verso piazza Pretoria.

Gli studenti siciliani, che si uniscono ai docenti ed al personale ATA, denunciano la carenza dell’ediliza scolastica e fanno quindi parte di una mobilitazione a livello nazionale contro la riforma del ministro Giannini.

Le numerose riforme elaborate dalla successione dei governi negli ultimi anni hanno colpito duramente l’ambito scolastico e lavorativo, ottenendo una drastica limitazione del diritto allo studio e demolendo così i principi della scuola pubblica, oltre a mortificare il mondo del lavoro, aumentando il tasso di precarizzazione già alto nei giovani e diminuendo le tutele nei confronti del lavoratore stesso.

Gli studenti e i lavoratori hanno quindi costruito un percorso di lotta in opposizione a tali provvedimenti e alla demarcazione di un dislivello sociale che vede i poveri sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi, conseguenza di un processo di crisi avviato dall’attuale e dai precedenti governi.

Il nostro è un secco no a chi vede le scuole come aziende da cui trarre profitto, a chi strizza l’occhio a un’idea di scuola basata sulla competizione. Secondo noi la scuola deve offrire a tutti in maniera equa lo stesso portato di conoscenze e possibilità, senza tenere in considerazione il merito individuale, ma facendo pressione sull’aspetto più importante e formativo: lo scambio reciproco di sapere“, ha aggiunto Maria Occhione, del liceo Regina Margherita.

La protesta, come detto, andrà ad unirsi a quella organizzata dai Cobas (contro la “cattiva scuola” di Renzi e Giannini), che vedrà scendere in piazza il personale scolastico nella giornata di oggi.