La Pasqua delle imprese dolciarie ai tempi del Covid-19: ordini annullati e danni notevolissimi

La Pasqua delle imprese dolciarie ai tempi del Covid-19: ordini annullati e danni notevolissimi

CATANIA – In seguito all’emergenza sanitaria da Coronavirus le festività di Pasqua e Pasquetta 2020, rispettivamente domenica 12 e lunedì 13 aprile, non saranno le stesse di sempre.

Scampagnate, picnic, giornate al mare, grandi riunioni familiari quest’anno dovranno lasciare spazio all’isolamento sociale e alle sue conseguenze.

Un vero peccato per tutti, ma soprattutto per attività, supermercati e aziende che sono da anni leader nella produzione di uova di cioccolato e dolciumi ad hoc per l’occasione, che si trovano a subire delle perdite e dei danni inimmaginabili.

Allo scopo di capire meglio e più da vicino sia la prospettiva che la realtà che vivono le imprese produttrici in questo momento di grande difficoltà è intervenuto ai microfoni della redazione Santi Finocchiaro, Presidente dell’azienda dolciaria Dolfin Spa, nota in tutto il mondo per la produzione dei Polaretti e produttrice di uova di cioccolato dal 1964.

Andiamo a capire come la stessa viva, come tutto il comparto, un momento duro con la chiusura dei centri commerciali e di conseguenza con grande sofferenza da parte degli ipermercati.

Come l’azienda sta vivendo questa crisi, soprattutto in un momento clou per le vendite dei prodotti pasquali? 

Malissimo! – ha risposto Finocchiaro -. Abbiamo moltissime giacenze nei supermercati e negli ipermercati in seguito al poco afflusso di gente nei punti vendita. Prima si compravano le uova per regalarle a parenti e amici, adesso non c’è la possibilità di portarle, quindi si compra lo stretto necessario con il conseguente abbassamento delle vendite“.

Ha elaborato una strategia per evitare che i prodotti rimangano invenduti?

Purtroppo no, ma stiamo facendo abbattimento di prezzo sperando di vendere un po’ di più. Il problema comunque non è il prezzo, ma sempre l’afflusso scarso di persone. Saremo costretti a rompere le uova che rimarranno invendute, per recuperare il cioccolato e le sorprese, con danni notevolissimi“.

Qualche prodotto sarà destinato ad azioni di beneficenza ?

“Si – conclude -, abbiamo donato ben 4 tir di uova ai centri di raccolta della Protezione Civile Italiana e abbiamo sentito alla Rai la storia dei ragazzini dell’Oasi di Troina, costretti da alcuni giorni, per via del rischio contagio, a vivere lontano non solo dalle famiglie ma anche dai loro assistenti. Abbiamo pensato quindi, in occasione della Pasqua, che il dono delle uova di cioccolato avrebbe potuto portare un po’ di gioia e lenire per un po’ la nostalgia delle persone a loro care“.

Immagine di repertorio