Presunta inidoneità dell’acqua a Palermo, Orlando precisa: “Problemi di comunicazione e collaborazione fra Asp e Amap”

Presunta inidoneità dell’acqua a Palermo, Orlando precisa: “Problemi di comunicazione e collaborazione fra Asp e Amap”

PALERMO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha appena firmato il provvedimento di revoca dell’ordinanza, che ieri era stata richiesta dall’Asp, per presunta inidoneità dell’acqua per uso umano.

Contemporaneamente ha disposto che il proprio Ufficio di Gabinetto curi la raccolta di tutti i documenti che hanno portato, nella giornata di ieri, all’emissione dell’ordinanza numero 27 sulla qualità dell’acqua, nonché di tutte le comunicazioni ufficiali emesse dal Comune e dall’Amap e che segnali eventuali anomalie o irregolarità.

“Come ho già detto ieri – ha riferito il sindaco – questa vicenda prima di tutto ha confermato che l’Amap ha operato correttamente per quanto riguarda i controlli sulla qualità dell’acqua. Purtroppo però è evidente anche che vi sono stati problemi di comunicazione e collaborazione fra l’Asp e l’Amap prima e fra queste due e gli Uffici comunali dopo. Problemi che hanno portato alla predisposizione di una ordinanza dal contenuto spropositato e che, solo poche ore dopo, si è rivelata del tutto inutile, ma che nel momento in cui mi è stata sottoposta con tutti i pareri non poteva non essere emessa. Ovviamente la cosa più importante è che sia rientrata la criticità rispetto alla qualità dell’acqua, ma da quanto avvenuto è indispensabile che tutti gli uffici comprendano quali sono stati gli errori organizzativi, al netto di eventuali responsabilità”.

Il sindaco aveva già disposto ieri che tutti i documenti inerenti la vicenda fossero pubblicati, così che ciascuno potesse conoscerne il contenuto.

Sempre in merito alla vicenda che ha portato ieri alla situazione di allarme in città, il presidente dell’Amap, Alessandro Di Martino, ha informato il sindaco di avere disposto la “sospensione provvisoria delle attività dell’Ufficio Stampa dell’Azienda fino a rimodulazione dell’iter comunicativo da perseguire per il futuro”.

Il presidente aveva già disposto, lo scorso 16 febbraio, che ogni comunicazione indirizzata all’utenza, fosse preventivamente verificata, ma a seguito di quanto avvenuto ieri con il mancato rispetto della prescrizione, ha ritenuto di dover adottare un provvedimento ulteriormente restrittivo dell’operatività dell’ufficio.

“La struttura tecnica dell’azienda ha operato con correttezza – afferma Di Martino – sul punto più importante che è quello del controllo sulla qualità dell’acqua. È però evidente che nella fase di comunicazione vi è stato un eccesso di burocrazia ed una carenza di correttezza e completezza”.

Immagine di repertorio