Coronavirus, vertice a Catania. Musumeci: “Dobbiamo sconfiggere il primo nemico che non è il virus, ma la paura”

Coronavirus, vertice a Catania. Musumeci: “Dobbiamo sconfiggere il primo nemico che non è il virus, ma la paura”

CATANIA – In questo clima di grande tensione e preoccupazione è bene arrivare preparati per ogni evenienza e prevenire – quanto più possibile – la diffusione del Coronavirus in Sicilia, evitando, però, in ogni modo inutili allarmismi e fake news.

A tal proposito, oggi si è svolto nel Palazzo della Regione di Catania, il vertice operativo per concordare ogni misura preventiva da adottare sull’Isola per scongiurare ogni pericolo relativo all’emergenza. Presente il presidente della Regione Nello Musumeci che ha fatto il punto della situazione: “Nel caso di sbarco di migranti, se ci sono casi particolari, si attua la quarantena secondo protocollo. Per gli studenti, sarà istituito – in tempi brevi – un apposito portale, sono state sospese gite da e per la Sicilia. Questo determina delle ricadute negative, ma il diritto alla salute è preminente. Se uno studente proviene dalle aree contagiate (quelle gialle, perché da quelle rosse non potrebbe muoversi) avrà cura di informarsi e rimanere a casa per 14 giorni per precauzione”.

E poi continua: “Quello che preoccupa è l’informazione che gli organi preposti devono fornire all’esterno. Deve essere capillare ma accessibile a tutti. Quindi, buona campagna di informazione per dare una risposta ad ogni domanda, dato che le domande sono sempre più numerose, ma neanche noi abbiamo molte risposte. Domani parteciperò ad una seduta nazionale per presentare le nostre preoccupazioni legate agli arrivi nei porti, aeroporti e stazioni“.

Il presidente ci tiene a tranquillizzare – nuovamente – i cittadini: “La verifica della temperatura e tutti i controlli per fortuna sono risultati negativi, però, migliaia altri cittadini arrivano in Sicilia senza un’accurata azione di controllo. Questo non ci preoccupa ma la gente deve saperlo e anche l’Unità di Crisi Nazionale. Non bisogna però creare allarme, ma pretendiamo le necessarie garanzie. Dobbiamo adottare una sola strategia, e tutti devono parlare una sola lingua. Non dobbiamo perdere il controllo e dobbiamo restare lucidi. Ogni cittadino deve fare il proprio mestiere di cittadino. Supereremo anche questa stagione che speriamo che possa durare poche giornate“.

Ancora: “Le misure di sospensione delle attività sono adottate solo dove il Coronavirus è acclarato. Qui non riteniamo di dover adottare questo provvedimento soprattutto per le manifestazione all’esterno“.

Poi interviene l’assessore Ruggero Razza: “La Sicilia aveva già adottato le prime determinazioni tempo fa e sono state pedissequamente seguite. Il tempo di refertazione di tutti i tamponi è sempre stato inferiore alle 12 ore in modo da dare un accertamento rapido. Da 2 presidi ospedalieri, Policlinico di Palermo e Policlinico di Catania, miriamo a un aumento a 5. È necessaria la sicurezza per i pazienti. Tutti i percorsi sono perfettamente monitorati. Stiamo realizzando un piano di sanificazione di tutte le aree e anche un percorso di pre-triage al Pronto Soccorso per i pazienti con sintomi influenzali. La nostra richiesta, però, è che non si vada al Pronto Soccorso, anche se siamo consapevoli che qualche cittadino si presenta ugualmente. Stiamo pensando ad un accesso privilegiato per questo motivo. Servono delle precise regole di condotta da tenere e bisogna uniformare le medesime regole, tutti i cittadini devono avere chiaro come comportarsi verso se stessi e nel caso di primi sintomi“.

Il suo discorso prosegue: “C’è una richiesta spiccata di tamponi e di esame di tamponi. Non è vero che non sono presenti i sufficienti presidi nelle strutture ospedaliere anche perché non esiste un test apposito ma è un normale tampone faringeo che permette di capire se si è davanti a Coronavirus o no. Il tampone deve essere riservato solo a coloro che presentano una sintomatologia, altrimenti è inutile. Sarà pronto anche un numero verde con presenza medica per dare le informazioni relative a regole di condotta e comportamento“.

Dice la sua anche il sindaco Leoluca Orlando: “L’inquietudine è l’alternativa alla paura. Vorremmo che tutti fossero inquieti senza avere paura, cioè che stessero in guardia, ma senza paura. Crediamo di doverci attenere alle indicazioni. Bisogna dare delle regole – anche poche – in modo tale che vi sia un unico linguaggio. Poi ognuno valuta. L’amministrazione regionale e i sindaci sono costantemente in sintonia sulla vicenda. La Regione si è messa in modo quando pochi pensavano che si potesse arrivare a questo punto“.

Infine: “Siamo in una fase di prevenzione ed è fondamentale la comunicazione. Quando è stato diffuso il decalogo delle regole da seguire, lo abbiamo diffuso per dire: ‘Adeguatevi a questo’. Vale per tutti, soprattutto per i cittadini, ognuno deve avere cura della sua salute, non può pensare che altri ne abbiano più di lui. Infine, nessun divieto di manifestazioni al momento. Il pericolo di contagio si riduce se tutti collaboriamo“.

Conclude il vertice nuovamente il presidente Nello Musumeci che dichiara: “Noi dobbiamo sconfiggere il primo nemico che non è il virus, ma la paura. Se c’è, tutto diventa irrazionale e ingovernabile“.

Hanno partecipato al vertice: l’assessore alla Salute Ruggero Razza; i dirigenti generali dei dipartimenti dell’assessorato Mario La Rocca e Letizia Di Liberti; il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti; il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando; il dirigente del servizio Emergenza-urgenza del Dipartimento Regionale Pianificazione Strategica Franco Muscarella; il dirigente del servizio Epidemiologia del dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Scondotto; il dirigente del servizio Prevenzione Mario Palermo; il responsabile dell’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera della Sicilia Claudio Pulvirenti; il direttore generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni; il direttore dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro Salvatore Giuffrida e il comandante del Nas di Catania Salvatore Calabrese.

Fonte foto: Facebook – Nello Musumeci